DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
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DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Siamo in un periodo Climatico piu caldo in assoluto , il 1998 - 2005 - 2010 sono gli anni piu caldi assoluto , secondo i dati globali .
Dal 1980 si è registrato un sensibile aumento delle anomalie termiche positive , con impennata della T. media globale . quindi è evidente un rilevante riscaldamento = warming trend .
Il Global Warming è un trend di fondo che avuto inizio da oltre un secolo , dal 1850-1860 , quindi si definisce un trend a lungo raggio durante il quale comunque ci sono state delle variazioni con inversioni di tendenza termica , con varie fasi/cicli ( concentrici ) a corto-medio raggio , di warming e cooling trends . Esempio dal 1916 al 1947 warming trend , dal 1947 al 1979 cooling trend.
Dal 1980 il + sensibile warming trend , evidenziato dalla tendenza - aumento della T. media globale che è un valore termico , il risultato.
Questo repentino aumento certamente anche per contributo antropico , ma in correlazione cmq. a Indici Climatici in generale positivi , come Index Solare , dal 1979 al 2006 con intensi massimi Solari , Enso - P.D.O. positiva con le piu intense fasi calde N.H. pacific ocean El Nino del 1982-1983 - 1986-1987 - e nel 1997-1998 il piu caldo in assoluto dal 1950. Indice Atlantic Multidecadal Oscillation eccezionalmente positiva dal 1993-1994 con la fase + calda dal 1998 al 2009 .
In questo periodo abbiamo avuto Estate + calde , ed Inverni + miti in particolare negli anni '90 .
La storia Climatica cosa ci dimostra ?
che probabilmente in questi cicli a medio-corto raggio entrano in gioco , sono molto importanti , gli Indici Solari undecennali , la P.D.O. e i periodi Enso associati ed Altri Index oceanici come A.M.O . A secondo questi Indici climatici prevalgono positivi o negativi , influiscono su l'andamento della T. media .
Rispetto agli '80 e '90 sono cambiati in generale gli Indici Climatici Minimo Solare dal 2007 con una fase + bassa ( 2009- 2010 ) in assoluto dal 1916 . P.D.o. prevalere negativa con intense periodi NINA strong 2007-2008 , 2010 - 2011 . A.M.O. ancora positiva , ma secondo i dati in calo dal 2009.
Questo cambio di tendenza di questi importanti Indici Climatici , in prospettiva - in futuro ,secondo Climatologi , A.M.O. "prevista" negativa come lo è stato in generale negli anni '60 - '70 ., potrebbero favorire un inversione di tendenza ( nonostante il fattore antropico ) , con probabile calo delle anomalie termiche positive . e diminuzione della T. media. un possibile cooling trend. come registrato anche in passato dagli '50 agli anni '70 ?
Se possibile esprimete le vostre opinioni - pareri.
Dal 1980 si è registrato un sensibile aumento delle anomalie termiche positive , con impennata della T. media globale . quindi è evidente un rilevante riscaldamento = warming trend .
Il Global Warming è un trend di fondo che avuto inizio da oltre un secolo , dal 1850-1860 , quindi si definisce un trend a lungo raggio durante il quale comunque ci sono state delle variazioni con inversioni di tendenza termica , con varie fasi/cicli ( concentrici ) a corto-medio raggio , di warming e cooling trends . Esempio dal 1916 al 1947 warming trend , dal 1947 al 1979 cooling trend.
Dal 1980 il + sensibile warming trend , evidenziato dalla tendenza - aumento della T. media globale che è un valore termico , il risultato.
Questo repentino aumento certamente anche per contributo antropico , ma in correlazione cmq. a Indici Climatici in generale positivi , come Index Solare , dal 1979 al 2006 con intensi massimi Solari , Enso - P.D.O. positiva con le piu intense fasi calde N.H. pacific ocean El Nino del 1982-1983 - 1986-1987 - e nel 1997-1998 il piu caldo in assoluto dal 1950. Indice Atlantic Multidecadal Oscillation eccezionalmente positiva dal 1993-1994 con la fase + calda dal 1998 al 2009 .
In questo periodo abbiamo avuto Estate + calde , ed Inverni + miti in particolare negli anni '90 .
La storia Climatica cosa ci dimostra ?
che probabilmente in questi cicli a medio-corto raggio entrano in gioco , sono molto importanti , gli Indici Solari undecennali , la P.D.O. e i periodi Enso associati ed Altri Index oceanici come A.M.O . A secondo questi Indici climatici prevalgono positivi o negativi , influiscono su l'andamento della T. media .
Rispetto agli '80 e '90 sono cambiati in generale gli Indici Climatici Minimo Solare dal 2007 con una fase + bassa ( 2009- 2010 ) in assoluto dal 1916 . P.D.o. prevalere negativa con intense periodi NINA strong 2007-2008 , 2010 - 2011 . A.M.O. ancora positiva , ma secondo i dati in calo dal 2009.
Questo cambio di tendenza di questi importanti Indici Climatici , in prospettiva - in futuro ,secondo Climatologi , A.M.O. "prevista" negativa come lo è stato in generale negli anni '60 - '70 ., potrebbero favorire un inversione di tendenza ( nonostante il fattore antropico ) , con probabile calo delle anomalie termiche positive . e diminuzione della T. media. un possibile cooling trend. come registrato anche in passato dagli '50 agli anni '70 ?
Se possibile esprimete le vostre opinioni - pareri.
Ultima modifica di leopoldo il Mer Gen 16, 2013 3:52 pm - modificato 1 volta.
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
ottima analisi, davvero complimenti.
Se vai nei td più vecchi troverai un td dove ho postato gli studi del dott.Scafetta.. sul passato esul futuro..
ancora bravo...
Se vai nei td più vecchi troverai un td dove ho postato gli studi del dott.Scafetta.. sul passato esul futuro..
ancora bravo...
koko- Meteofilo
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leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Caspita chebell'analisi leopoldo!! I miei complimenti
Interessante davvero il fatto che in futuro assisteremo al fenomeno inverso del riscaldamento!!
In questo momento comunque noto nel cambiamento climatico un certo estremismo
Interessante davvero il fatto che in futuro assisteremo al fenomeno inverso del riscaldamento!!
In questo momento comunque noto nel cambiamento climatico un certo estremismo
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Speruma di ritornare ad anni meno caldi sto GW ha già rotto abbastanza
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Interessante!! Speriamo davvero ci sia una tendenza ad un raffreddamento...
Snöstorm92- Meteodipendente
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
La tendenza della T. media dipenderà da fattori che agiscono nel trend a corto raggio , nel presente, rispetto ai fattori- variabili a medio-lungo raggio.
Notiamo da circa un decennio la stabilita della T. media attribuile a fase negativa P.D.O . e Minimo Solare .
Estremi piu accentuati , forse incide la opposta fase SSTa Oceanica ,piu fredda nel nord pacifico e piu caldo nel nord atlantico , almeno per gli eventi del nord emisfero. Con contributo antropico nei microclimi con fenomeni + intensi , come le piogge particolarmente intense in limitate aree e di breve durata.
Notiamo da circa un decennio la stabilita della T. media attribuile a fase negativa P.D.O . e Minimo Solare .
Estremi piu accentuati , forse incide la opposta fase SSTa Oceanica ,piu fredda nel nord pacifico e piu caldo nel nord atlantico , almeno per gli eventi del nord emisfero. Con contributo antropico nei microclimi con fenomeni + intensi , come le piogge particolarmente intense in limitate aree e di breve durata.
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Anche tu mica scherzi nella preparazione meteo!! I miei complimenti
Tu pensi che comunque con questi indici possa continuare questa estremizzazione del clima o vedi un ritorno alla normalizzazione??
Tu pensi che comunque con questi indici possa continuare questa estremizzazione del clima o vedi un ritorno alla normalizzazione??
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Cerex ha scritto:Applausi Leopold
grazie Cerex , molto gentile
Luca90 , grazie per i complimenti ,
con questi Indici Oceanici in " contrasto " può continuare questa fase con estremi piu accentuati , probabilmente con i parametri - climatici oceanici in prevalenza piu fredda , con uniformità delle anomalie termiche negative oceaniche , si dovrebbe attenuare questo trend dai contrasti termici e pluviometrici . Il clima non è mai stato normale , ci sono stati frequenti estremi anche in passato fasi estremamente piovose negli anni '60-'70 ed inizio XX secolo, o piu asciutte come negli anni '30 - '40 .
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Esatto il clima non e mai stato normale, ed e in continua fase di cambiamento.. Ecco ovviamente si spera in una minor estremizzazione dei fenomeni perché come abbiamo visto negli ultimi anno stanno creando qualche problema!!
Dopo aver avuto delle estremizzazioni dovute al clima piu caldo dobbiamo quindi aspettarci delle estremizzazioni dovute a temperature piu fredde ..
Dopo aver avuto delle estremizzazioni dovute al clima piu caldo dobbiamo quindi aspettarci delle estremizzazioni dovute a temperature piu fredde ..
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
luca90 ha scritto:Esatto il clima non e mai stato normale, ed e in continua fase di cambiamento.. Ecco ovviamente si spera in una minor estremizzazione dei fenomeni perché come abbiamo visto negli ultimi anno stanno creando qualche problema!!
Dopo aver avuto delle estremizzazioni dovute al clima piu caldo dobbiamo quindi aspettarci delle estremizzazioni dovute a temperature piu fredde ..
in sintesi è la storia del Clima , il passato che potrebbe ritornare in futuro .
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Le termiche che abbiamo avuto in passato, quelle che oggi usiamo come medie secondo me sara difficile ritrovarle in futuro, avremo molto probabilmente un certo raffreddamento ma comunque con una certa estremizzazione .. Pero questo e un mio piccolo pensiero ..
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
luca90 ha scritto:Le termiche che abbiamo avuto in passato, quelle che oggi usiamo come medie secondo me sara difficile ritrovarle in futuro, avremo molto probabilmente un certo raffreddamento ma comunque con una certa estremizzazione .. Pero questo e un mio piccolo pensiero ..
certo è possibile , ma sono solo ipotesi ,
anche se sembrano in minoranza , ci sono molti scienziati - climatologi - astrofisici , che sostengono la tesi del probabile raffreddamento . in correlazione ciclicità climatica - come i cicli solari , come afferma un autorevole scienziato Russo con il progetto " Astrometria " . Le variazioni a lungo raggio della quantità di energia Solare , è il principale fattore per l'intero meccanismo dei mutamenti climatici , come i surriscaldamenti globali e le piccole ere glaciali.
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
peccato che ora ho poco tempo, nel we dico anche la mia
Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Sarei veramente curioso di assistere ad un rimodellamento climatico verso il freddo ..
Comunque ottimo aLe ..che tu su questi argomenti sei molto preparato
Comunque ottimo aLe ..che tu su questi argomenti sei molto preparato
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Gli Inverni MITI in Italia durante il warming trend , con incremento delle anomalie termiche positive. Inverni + miti in assoluto dal 1950 ;
Inverni '06/2007 ( T . media stagionale + 1°, 8 ) - '89/1990 - ( + 1°, 4 ) '00-2001 - ( + 1°, 2 ) '97/1998 - ( + 1° ) '93/1994 - ( + 0, 7 ) '94/1995 -( + 0,6 ) 96/1997 ( + 0, 6 ) .
Ben diverso l'andamento Invernale dal 2008 , con T. media Stagionale inferiore , Inverno '7/2008 ( + 0, 2 ) , '08/2009 ( -0, 3 ) , '09/2010 ( - 0, 1 ) , '10/2011 ( + 0, 1 ) '11/2012 ( - 0°, 8 ) .
Da circa un quinquennio dai dati - trend Invernale si evidenzierebbe un inversione di tendenza , Inverni + rigidi e nevosi .
Potrebbe essere un indizio meteo-climatico per il futuro cooling trend ?,..
... certamente ancora prevalgono le anomalie termiche positive annue .
quando iniziò l'inversione di tendenza dal warming al cooling trend , tra la metà degli anni '40 agli inizi anni '50 , anche allora si registrarono forti estremi , con estate molto calde e siccitose , ed Inverni + rigidi e nevosi .
Inverni '06/2007 ( T . media stagionale + 1°, 8 ) - '89/1990 - ( + 1°, 4 ) '00-2001 - ( + 1°, 2 ) '97/1998 - ( + 1° ) '93/1994 - ( + 0, 7 ) '94/1995 -( + 0,6 ) 96/1997 ( + 0, 6 ) .
Ben diverso l'andamento Invernale dal 2008 , con T. media Stagionale inferiore , Inverno '7/2008 ( + 0, 2 ) , '08/2009 ( -0, 3 ) , '09/2010 ( - 0, 1 ) , '10/2011 ( + 0, 1 ) '11/2012 ( - 0°, 8 ) .
Da circa un quinquennio dai dati - trend Invernale si evidenzierebbe un inversione di tendenza , Inverni + rigidi e nevosi .
Potrebbe essere un indizio meteo-climatico per il futuro cooling trend ?,..
... certamente ancora prevalgono le anomalie termiche positive annue .
quando iniziò l'inversione di tendenza dal warming al cooling trend , tra la metà degli anni '40 agli inizi anni '50 , anche allora si registrarono forti estremi , con estate molto calde e siccitose , ed Inverni + rigidi e nevosi .
Ultima modifica di leopoldo il Mer Gen 16, 2013 6:59 pm - modificato 1 volta.
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Quindi questi fenomeni estremi sono il passaggio al futuro cooling trend??
Comunque gli anni 90 sono stati veramente notevoli a livello di riscaldamento
Comunque gli anni 90 sono stati veramente notevoli a livello di riscaldamento
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
sto facendo ricerche... occhio...
koko- Meteofilo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
luca90 ha scritto:Quindi questi fenomeni estremi sono il passaggio al futuro cooling trend??
Comunque gli anni 90 sono stati veramente notevoli a livello di riscaldamento
Infatti gli anni '90 hanno registrato una serie di Inverni molto miti , ed estati eccezionalmente calde nel 1994 - 1998 .
con sensibile aumento delle anomalie termiche positive annue dal 1994 . Con stagioni intermedie piu calde , in particolare l' Autunno .
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
L'ex meteorina si e messa alla ricerca
E dai dati, perché purtroppo non ricordo molto di quegli anni siccome ero proprio piccino, le mezze stagioni sono quasi scomparse ..
E dai dati, perché purtroppo non ricordo molto di quegli anni siccome ero proprio piccino, le mezze stagioni sono quasi scomparse ..
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
luca90 ha scritto:L'ex meteorina si e messa alla ricerca
E dai dati, perché purtroppo non ricordo molto di quegli anni siccome ero proprio piccino, le mezze stagioni sono quasi scomparse ..
ma le Stagioni Invernali ,. pare , che stanno ritornando piu fredde e nevose .
leopoldo- Recluta Meteo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Questo lo stavo già notando a pelle, rispetto agli altri anni le situazioni di freddo e neve sono aumentate salvo qualche eccezione
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
FONTE CLIMATEMONITOR
Leo Hickman, giornalista del Guardian una testata tutt’altro che tenera sui temi dei cambiamenti climatici, ha pubblicato un pezzo sul WMO Bullettin, la rivista semestrale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
L’argomento è quello degli eventi estremi e della loro attribuzione alle oscillazioni del clima, naturalmente partendo dal presupposto che queste debbano essere ascritte alle attività umane.
Senza girarci troppo intorno, nell’articolo di Hickman, l’approccio è quello giusto, lo svolgimento no. In sostanza Hickman ci dice che ogni volta che un evento intenso si palesa, c’è sempre qualcuno pronto ad attribuirlo al climate change e qualcun altro che dice che non si può ascrivere un singolo evento atmosferico al clima. Ma, aggiunge, data l’attualità, con la siccità negli USA la scorsa estate per esempio, sembra proprio che questa opposizione cominci ad essere meno solida.
Per accertarlo Hickman chiede cosa ne pensano a otto “esperti” di clima, tutti rigorosamente appartenenti al mainstream scientifico.
Il primo a rispondere è Kerry Emmanuel, che apre le danze con un intervento molto sensato. Secondo lui infatti, l’unico modo per poter affermare che gli eventi intensi possano cambiare in ragione di una eventuale tendenza del clima a cambiare, è stabilire se per questi è in qualche modo cambiata la loro probabilità di occorrenza, e lascia chiaramente intendere che su questo si sta ancora lavorando.
Peter Stott, il secondo ad essere chiamato in causa, è più o meno della stessa opinione di Emmanuel, pur ritenendo però che stia diventando sempre più chiaro che le probabilità di occorrenza di eventi intensi come le ondate di calore o le alluvioni stiano aumentando. Parla anche di un apposito progetto di ricerca che starebbe sviluppando il meto Office al riguardo, salvo però non dare alcuna indicazione di merito circa i risultati di queste ricerche.
Poi è la volta di Michael Mann, l’uomo del famigerato Hockey Stick, cioè della contestatissima curva delle temperature medie superficiali globali dell’ultimo millennio. Secondo lui non c’è dubbio, stiamo vivendo le “conseguenze del climate change già oggi nel tempo di tutti i giorni”. Per spiegarcelo Mann si rifà alle tesi di James Hansen (senza dirlo però), secondo il quale la giusta analogia da utilizzare è quella dei dadi truccati. Modificando la concentrazione di CO2 in atmosfera avremmo aumentato le probabilità di uscita del sei, dove con il sei si intendono appunto gli eventi estremi.
A seguire Clare Goodness, secondo la quale anche se non sarà mai probabilmente possibile capire se questo o quell’evento atmosferico sia o meno attribuibile al contributo antropico alle dinamiche del clima, quel che potrebbe essere fatto, e sotto certi aspetti è stato fatto, è stimare fino a che punto le attività umane abbiano aumentato il rischio di occorrenza di questo genere di eventi.
Secondo Doug Smith, il cambiamento climatico inevitabilmente finirà per modificare l’intensità e la frequenza di occorrenza degli eventi estremi. La difficoltà tuttavia, egli dici, consiste nel capire il contributo al singolo evento. Secondo lui gli studi di attribuzione sono ancora in corso.
Nel sesto contributo di Michael Oppenheimer tornano i dadi truccati. Per qualche specifica categoria di eventi estremi, egli dice, la confidenza del contributo antropico nella loro frequenza di occorrenza starebbe aumentando. Cita l’ondata di calore in Europa del 2003 e quella in Russia del 2010.
E’ la volta poi di Harold Brooks, tutt’altro che convinto che il cambiamento climatico di origine antropica abbia portato o possa portare eventi estremi più intensi. Se si parla di aumento della temperatura media, egli dice, chiedersi se questo possa portare ondate di calore più frequenti è leggittimo e semplice, ma la risposta è attualmente conservativa. Uno o due gradi di temperatura media in più in che modo possono alterare i flussi atmosferici al punto di generare le condizioni necessarie a questi eventi? E ancora, date la ttuali conoscenze circa gli ingredienti di eventi come gli uragani o i tornado, è probabile che un clima che cambia aumenti le probabilità per alcuni di questi e le diminuisca per altri, lascando quindi inalterato il trend di lungo periodo.
A chiudere è Michael Wehner, l’unico che fa una previsione. nel citare anch’egli le ondate di calore del 2003 in Europa, del 2010 in Russia e del 2011 in Texas, si dice convinto che queste sarebbero potute arrivare anche senza contributo antropico, ma la probabilità di occorrenza è comunque aumentata. Ancora, sempre secondo lui, questi eventi estremi per la fine del prossimo secolo ci sembreranno un tipo di tempo normale.
Bene, siamo arrivati alla fine, l’articolo, anzi, l’intera pubblicazione la trovate qui. Ora facciamo un paio di riflessioni.
Quel che lascia un poò sconcertati è che i pareri di alcuni degli intervistati sembrano essere molto distanti dalle posizioni del Report sugli eventi estremi dell’IPCC uscito nel 2011. In quel documento, se con riferimento alle ondate di calore si è espressa in effetti una certa confidenza nella possibilità di attribuirne le dinamiche all’aumento delle temperature medie superficiali, per “il tempo di tutti i giorni”, anche e soprattutto quello estremo, l’IPCC ha detto chiramente che non è possibile ad oggi fare alcun discorso attendibile di attribuzione.
Insomma, più caldo più tempaccio, dicono gli esperti in questo articolo, difficile a dirsi dicono gli esperti se chiamati a prendere in esame la letteratura disponibile, cioè in ambito IPCC.
Tanto per aggiungere un po’ di pepe alla discussione, vi consiglio di andare a dare un’occhiata a questo progetto di ricerca, i cui risultati sembrano attribuire al Periodo Caldo Medioevale temperature medie più alte delle attuali e individuare una maggiore frequenza di occorrenza di eventi intensi ai periodi freddi come la Piccola Età Glaciale piuttosto che a periodi caldi come il MWP. Quello attuale, naturalmente, è un periodo caldo.
Leo Hickman, giornalista del Guardian una testata tutt’altro che tenera sui temi dei cambiamenti climatici, ha pubblicato un pezzo sul WMO Bullettin, la rivista semestrale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
L’argomento è quello degli eventi estremi e della loro attribuzione alle oscillazioni del clima, naturalmente partendo dal presupposto che queste debbano essere ascritte alle attività umane.
Senza girarci troppo intorno, nell’articolo di Hickman, l’approccio è quello giusto, lo svolgimento no. In sostanza Hickman ci dice che ogni volta che un evento intenso si palesa, c’è sempre qualcuno pronto ad attribuirlo al climate change e qualcun altro che dice che non si può ascrivere un singolo evento atmosferico al clima. Ma, aggiunge, data l’attualità, con la siccità negli USA la scorsa estate per esempio, sembra proprio che questa opposizione cominci ad essere meno solida.
Per accertarlo Hickman chiede cosa ne pensano a otto “esperti” di clima, tutti rigorosamente appartenenti al mainstream scientifico.
Il primo a rispondere è Kerry Emmanuel, che apre le danze con un intervento molto sensato. Secondo lui infatti, l’unico modo per poter affermare che gli eventi intensi possano cambiare in ragione di una eventuale tendenza del clima a cambiare, è stabilire se per questi è in qualche modo cambiata la loro probabilità di occorrenza, e lascia chiaramente intendere che su questo si sta ancora lavorando.
Peter Stott, il secondo ad essere chiamato in causa, è più o meno della stessa opinione di Emmanuel, pur ritenendo però che stia diventando sempre più chiaro che le probabilità di occorrenza di eventi intensi come le ondate di calore o le alluvioni stiano aumentando. Parla anche di un apposito progetto di ricerca che starebbe sviluppando il meto Office al riguardo, salvo però non dare alcuna indicazione di merito circa i risultati di queste ricerche.
Poi è la volta di Michael Mann, l’uomo del famigerato Hockey Stick, cioè della contestatissima curva delle temperature medie superficiali globali dell’ultimo millennio. Secondo lui non c’è dubbio, stiamo vivendo le “conseguenze del climate change già oggi nel tempo di tutti i giorni”. Per spiegarcelo Mann si rifà alle tesi di James Hansen (senza dirlo però), secondo il quale la giusta analogia da utilizzare è quella dei dadi truccati. Modificando la concentrazione di CO2 in atmosfera avremmo aumentato le probabilità di uscita del sei, dove con il sei si intendono appunto gli eventi estremi.
A seguire Clare Goodness, secondo la quale anche se non sarà mai probabilmente possibile capire se questo o quell’evento atmosferico sia o meno attribuibile al contributo antropico alle dinamiche del clima, quel che potrebbe essere fatto, e sotto certi aspetti è stato fatto, è stimare fino a che punto le attività umane abbiano aumentato il rischio di occorrenza di questo genere di eventi.
Secondo Doug Smith, il cambiamento climatico inevitabilmente finirà per modificare l’intensità e la frequenza di occorrenza degli eventi estremi. La difficoltà tuttavia, egli dici, consiste nel capire il contributo al singolo evento. Secondo lui gli studi di attribuzione sono ancora in corso.
Nel sesto contributo di Michael Oppenheimer tornano i dadi truccati. Per qualche specifica categoria di eventi estremi, egli dice, la confidenza del contributo antropico nella loro frequenza di occorrenza starebbe aumentando. Cita l’ondata di calore in Europa del 2003 e quella in Russia del 2010.
E’ la volta poi di Harold Brooks, tutt’altro che convinto che il cambiamento climatico di origine antropica abbia portato o possa portare eventi estremi più intensi. Se si parla di aumento della temperatura media, egli dice, chiedersi se questo possa portare ondate di calore più frequenti è leggittimo e semplice, ma la risposta è attualmente conservativa. Uno o due gradi di temperatura media in più in che modo possono alterare i flussi atmosferici al punto di generare le condizioni necessarie a questi eventi? E ancora, date la ttuali conoscenze circa gli ingredienti di eventi come gli uragani o i tornado, è probabile che un clima che cambia aumenti le probabilità per alcuni di questi e le diminuisca per altri, lascando quindi inalterato il trend di lungo periodo.
A chiudere è Michael Wehner, l’unico che fa una previsione. nel citare anch’egli le ondate di calore del 2003 in Europa, del 2010 in Russia e del 2011 in Texas, si dice convinto che queste sarebbero potute arrivare anche senza contributo antropico, ma la probabilità di occorrenza è comunque aumentata. Ancora, sempre secondo lui, questi eventi estremi per la fine del prossimo secolo ci sembreranno un tipo di tempo normale.
Bene, siamo arrivati alla fine, l’articolo, anzi, l’intera pubblicazione la trovate qui. Ora facciamo un paio di riflessioni.
Quel che lascia un poò sconcertati è che i pareri di alcuni degli intervistati sembrano essere molto distanti dalle posizioni del Report sugli eventi estremi dell’IPCC uscito nel 2011. In quel documento, se con riferimento alle ondate di calore si è espressa in effetti una certa confidenza nella possibilità di attribuirne le dinamiche all’aumento delle temperature medie superficiali, per “il tempo di tutti i giorni”, anche e soprattutto quello estremo, l’IPCC ha detto chiramente che non è possibile ad oggi fare alcun discorso attendibile di attribuzione.
Insomma, più caldo più tempaccio, dicono gli esperti in questo articolo, difficile a dirsi dicono gli esperti se chiamati a prendere in esame la letteratura disponibile, cioè in ambito IPCC.
Tanto per aggiungere un po’ di pepe alla discussione, vi consiglio di andare a dare un’occhiata a questo progetto di ricerca, i cui risultati sembrano attribuire al Periodo Caldo Medioevale temperature medie più alte delle attuali e individuare una maggiore frequenza di occorrenza di eventi intensi ai periodi freddi come la Piccola Età Glaciale piuttosto che a periodi caldi come il MWP. Quello attuale, naturalmente, è un periodo caldo.
koko- Meteofilo
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Re: DOPO IL WARMING TREND POTREBBE SEGUIRE IL COOLING TREND ?
Interessante articolo del Climatemonitor ,
l'aumento degli eventi estremi in correlazione ad un periodo caldo,
incremento di eventi estremi come intensita e frequenza si sarebbe registrato anche negli anni '30 e '40 , con terribili alluvioni , e periodi lunghi ed estremamente siccitosi .
se osserviamo le Temp. Medie Annuali , del ventennio '30 - '40 , notiamo che c'e stato un aumento sensibile con T. medie piu alte , un impennata della T. media iniziato negli anni '20, quindi fase piu calda rispetto ad inizio XX secolo .
alcuni dati interessanti , in Groenlandia , la localita di Angmassalik ha avuto una T. media Annua nel 1929 di + 1°, 4 , nel 2003 + 1°, 3 questi due dati risulterebbero i piu alti in assoluto dal 1895 .
altra località Godthab Nuuk La T. media annua + bassa in assoluto nel 1866 - 4°, 7, nel 1883 - 4°, 7, 1972 - 4°, 2 .
La T. media annua + alta in assoluto nel 1947 - 0°, 2 e nel 2006 - 0°, 2 .
Questi dati evidenziano una fase calda registrata anche in passato, precedenti periodi di medio-corto raggio. anni '30 - '40 . Fase in cui, anche in Italia ,si sono registrati inverni molto miti , in particolare negli anni '30 ed estati molto calde e siccitose negli anni '40 .
l'aumento degli eventi estremi in correlazione ad un periodo caldo,
incremento di eventi estremi come intensita e frequenza si sarebbe registrato anche negli anni '30 e '40 , con terribili alluvioni , e periodi lunghi ed estremamente siccitosi .
se osserviamo le Temp. Medie Annuali , del ventennio '30 - '40 , notiamo che c'e stato un aumento sensibile con T. medie piu alte , un impennata della T. media iniziato negli anni '20, quindi fase piu calda rispetto ad inizio XX secolo .
alcuni dati interessanti , in Groenlandia , la localita di Angmassalik ha avuto una T. media Annua nel 1929 di + 1°, 4 , nel 2003 + 1°, 3 questi due dati risulterebbero i piu alti in assoluto dal 1895 .
altra località Godthab Nuuk La T. media annua + bassa in assoluto nel 1866 - 4°, 7, nel 1883 - 4°, 7, 1972 - 4°, 2 .
La T. media annua + alta in assoluto nel 1947 - 0°, 2 e nel 2006 - 0°, 2 .
Questi dati evidenziano una fase calda registrata anche in passato, precedenti periodi di medio-corto raggio. anni '30 - '40 . Fase in cui, anche in Italia ,si sono registrati inverni molto miti , in particolare negli anni '30 ed estati molto calde e siccitose negli anni '40 .
leopoldo- Recluta Meteo
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