I più grandi eventi meteorologici della storia!
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I più grandi eventi meteorologici della storia!
La storia e l' evoluzione del genere umano sono stati decisamente influenzati dal clima e dagli eventi meteorologici, così ho deciso un nuovo 3D sugli eventi meteo più importanti
in questo primo articolo mi è dedicato al diluvio universale, è solo un mito o c' è un fondo di verità?
Da quanto riporta il libro della Genesi, 1600 anni dopo la nascita di Adamo, la Terra era diventata un luogo di corruzione e violenza, così Dio decise l’ umanità facendo piovere ininterrottamente per 40 giorni e 40 notti. Prima del diluvio Dio avvisò Noè che costruì la celeberrima arca, con cui salvò la propria famiglia e una coppia di ogni animale presente sulla Terra. Dopo 150 giorni dall’ inizio del diluvio l’ arca si arenò sul monte Ararat e dopo diversi mesi Noè e la sua famiglia scesero dall’ arca e iniziarono il ripopolamento della Terra.
Questo mito ha ispirato molti ricercatori e avventurieri che hanno cercato prove della sua veridicità.
Nel corso degli anni sono stati scoperte molte prove ed indizioni a sostegno che il diluvio sia realmente accaduto. Quindi vediamo alcune di queste prove…
Nel 1929 l’ archeologo inglese Woolley mentre operava uno scavo per riportare alla luce una tombe del 3500 a.C ritrovò uno spesso strato di fango trasportato in quel luogo da un’ immensa alluvione avvenuta nella valle del Tigre e dell’ Eufrate.
Questa alluvione è riconducibile al diluvio narrato nella Bibbia?
È possibile; infatti le analisi svolte nei terreni vicini hanno mostrato che l’ alluvione scoperta da Woolley colpì un’ area di 630km x 160km, si tratto quindi di un evento locale, ma che per gli uomini dell’ epoca quella zona era il loro “mondo”.
Tra il 4000 e il 3000 a.C la zona del Medio Oriente fu colpita da diverse e numerose alluvioni ed è verosimile che l’ origine del mito del diluvio universale sia legata da una di queste alluvioni locali.
Tuttavia sull’ origine del mito esiste un’ altra ipotesi molto affascinante…
10000 anni alla fine dell’ ultima era glaciale, le temperature aumentarono velocemente di diversi gradi, questo repentino sbalzo di temperatura causò un veloce scioglimento dei ghiacciai, negli oceani e nei mari si riverso un enorme quantità d’ acqua e i livelli degli oceani salirono di diversi metri.
Anche le acque del Mar Mediterraneo non fece eccezione e le sue acque iniziarono ad inondare la striscia di terra che lo separa dal Mar Nero ( che a quei tempi era solo un lago). Le acque del Mediterraneo inondarono la zona del Mar Nero con una potenza mostruosa ed è facile ipotizzare che questo evento sia stato poi tramandato sia nella cultura babilonese che in quella ebraica e tramandato ai posteri.
Nel 2000 il ricercatore Robert Pallaci, in una spedizione nel Mar Nero scoprì, sul fondo del bacino, un sito umano risalente a migliaia di anni fa; è la prova che il territorio deve essere devastato da un evento catastrofico.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/diluvio-universale-mito-realta/
in questo primo articolo mi è dedicato al diluvio universale, è solo un mito o c' è un fondo di verità?
Da quanto riporta il libro della Genesi, 1600 anni dopo la nascita di Adamo, la Terra era diventata un luogo di corruzione e violenza, così Dio decise l’ umanità facendo piovere ininterrottamente per 40 giorni e 40 notti. Prima del diluvio Dio avvisò Noè che costruì la celeberrima arca, con cui salvò la propria famiglia e una coppia di ogni animale presente sulla Terra. Dopo 150 giorni dall’ inizio del diluvio l’ arca si arenò sul monte Ararat e dopo diversi mesi Noè e la sua famiglia scesero dall’ arca e iniziarono il ripopolamento della Terra.
Questo mito ha ispirato molti ricercatori e avventurieri che hanno cercato prove della sua veridicità.
Nel corso degli anni sono stati scoperte molte prove ed indizioni a sostegno che il diluvio sia realmente accaduto. Quindi vediamo alcune di queste prove…
Nel 1929 l’ archeologo inglese Woolley mentre operava uno scavo per riportare alla luce una tombe del 3500 a.C ritrovò uno spesso strato di fango trasportato in quel luogo da un’ immensa alluvione avvenuta nella valle del Tigre e dell’ Eufrate.
Questa alluvione è riconducibile al diluvio narrato nella Bibbia?
È possibile; infatti le analisi svolte nei terreni vicini hanno mostrato che l’ alluvione scoperta da Woolley colpì un’ area di 630km x 160km, si tratto quindi di un evento locale, ma che per gli uomini dell’ epoca quella zona era il loro “mondo”.
Tra il 4000 e il 3000 a.C la zona del Medio Oriente fu colpita da diverse e numerose alluvioni ed è verosimile che l’ origine del mito del diluvio universale sia legata da una di queste alluvioni locali.
Tuttavia sull’ origine del mito esiste un’ altra ipotesi molto affascinante…
10000 anni alla fine dell’ ultima era glaciale, le temperature aumentarono velocemente di diversi gradi, questo repentino sbalzo di temperatura causò un veloce scioglimento dei ghiacciai, negli oceani e nei mari si riverso un enorme quantità d’ acqua e i livelli degli oceani salirono di diversi metri.
Anche le acque del Mar Mediterraneo non fece eccezione e le sue acque iniziarono ad inondare la striscia di terra che lo separa dal Mar Nero ( che a quei tempi era solo un lago). Le acque del Mediterraneo inondarono la zona del Mar Nero con una potenza mostruosa ed è facile ipotizzare che questo evento sia stato poi tramandato sia nella cultura babilonese che in quella ebraica e tramandato ai posteri.
Nel 2000 il ricercatore Robert Pallaci, in una spedizione nel Mar Nero scoprì, sul fondo del bacino, un sito umano risalente a migliaia di anni fa; è la prova che il territorio deve essere devastato da un evento catastrofico.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/diluvio-universale-mito-realta/
Ultima modifica di ale90 il Mer Ago 27, 2014 7:48 pm - modificato 2 volte.
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Interessante e misterioso
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
riccardo 94 ha scritto:Interessante e misterioso
infatti l' ho spammatto anche nella pagina di mistero
comunque molti miti hanno una base storica, uno dei prossimi articoli sarà su Atlantide
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
interessantissimo davvero leggere queste ricerche!! ale power!
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
ale90 ha scritto:riccardo 94 ha scritto:Interessante e misterioso
infatti l' ho spammatto anche nella pagina di mistero
comunque molti miti hanno una base storica, uno dei prossimi articoli sarà su Atlantide
Ahah grande ale
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Gli egizi: figli di un cambiamento climatico?
Il Sahara è il più vasto deserto del mondo con una superficie di 9 000 000 kmq e si estende dall’ oceano Atlantico al Mar Rosso.
Si tratta di una delle zone più inospitali del pianeta; infatti cadono pochissimi precipitazioni, meno di 100mm al anno, e ci sono fortissime escursioni termiche con temperature massime che possono toccare i 50°C.
Eppure il Sahara non è sempre stato così; infatti verso la meta dell’ Olocene (8000 anni fa) ha inizio la cosiddetta Fase atlantica, in questo periodo il clima sulla Terra era più caldo di un paio di gradi rispetto ad oggi e molto più umido.
In Africa e nel Sahara le piogge erano molto abbondanti ed erano presenti molti laghi e molti corsi d’ acqua, ad esempio il fiume Niger sfociava in grande lago del quale non c’ è più traccia.
In questi territori vivevano anche diverse popolazioni di cacciatori e di allevatori come testimoniano il ritrovamento di numerosi resti di insediamenti umani.
Tuttavia intorno al 5000 aC iniziarono i problemi i monsoni che garantivano le abbondati precipitazioni arretrarono verso sud ed il clima inizio a diventare sempre più arido e nel giro di pochi scoli il Sahara si trasformò rapidamente in un arido deserto.
Le popolazioni che abitavano quei territori dovettero emigrare verso nord e molti studiosi hanno collegato queste migrazioni con la nascita dei primi villaggi contadini nella valle del Nilo.
Il Sahara è il più vasto deserto del mondo con una superficie di 9 000 000 kmq e si estende dall’ oceano Atlantico al Mar Rosso.
Si tratta di una delle zone più inospitali del pianeta; infatti cadono pochissimi precipitazioni, meno di 100mm al anno, e ci sono fortissime escursioni termiche con temperature massime che possono toccare i 50°C.
Eppure il Sahara non è sempre stato così; infatti verso la meta dell’ Olocene (8000 anni fa) ha inizio la cosiddetta Fase atlantica, in questo periodo il clima sulla Terra era più caldo di un paio di gradi rispetto ad oggi e molto più umido.
In Africa e nel Sahara le piogge erano molto abbondanti ed erano presenti molti laghi e molti corsi d’ acqua, ad esempio il fiume Niger sfociava in grande lago del quale non c’ è più traccia.
In questi territori vivevano anche diverse popolazioni di cacciatori e di allevatori come testimoniano il ritrovamento di numerosi resti di insediamenti umani.
Tuttavia intorno al 5000 aC iniziarono i problemi i monsoni che garantivano le abbondati precipitazioni arretrarono verso sud ed il clima inizio a diventare sempre più arido e nel giro di pochi scoli il Sahara si trasformò rapidamente in un arido deserto.
Le popolazioni che abitavano quei territori dovettero emigrare verso nord e molti studiosi hanno collegato queste migrazioni con la nascita dei primi villaggi contadini nella valle del Nilo.
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Atlantide: tra mito e realtà
Intorno al 360 a.C. Platone parlò della scomparsa di un’isola chiamata Atlantide. Il racconto è affidato a un sacerdote egiziano che narra di un’isola molto grande, abitata da un popolo potente e ricco, un popolo di naviganti e commercianti, tecnologicamente molto avanzato per l’epoca. Quest’isola si trovava nell’Atlantico, oltre lo Stretto di Gibilterra.
Un giorno, senza preavviso, un incredibile cataclisma la fece sprofondare nell’oceano. La stranezza di questo racconto non sta nel fatto che un’isola collassa di colpo inabissarsi: un’attività di natura vulcanica può modificare radicalmente la morfologia di qualunque territorio. Le Hawaii, ad esempio hanno “cambiato più volte faccia” a causa di un’intensa attività vulcanica.
Ricordiamo anche il caso dell’isola di San Ferdinando, poco più di un grande scoglio spuntato nei pressi della Sicilia nel XIX secolo, ma inabissatosi nel giro di poche settimane.
Di Atlantide non è mai stata trovata alcuna traccia nell’Atlantico e neanche le tecnologie più moderne sono riuscite a individuare una zona sommersa riconducibile a un’isola inabissatasi o a quello che potrebbe
esserne rimasto.
E allora, questa Atlantide non è mai esistita, oppure, come si pensa, si trovava semplicemente da un’altra parte, magari in pieno Mediterraneo?
Tutto il Mediterraneo è infatti, costellato di vulcani, alcuni ancora attivi, altri ormai spenti; molti di questi sono sommersi e potrebbero essere ciò che rimane di una vecchia isola vulcanica che sia stata interessata da
un’eruzione di tipo esplosivo.
Atlantide potrebbe quindi essere stata un’isola vulcanica del Mediterraneo e non è neanche detto che sia totalmente sprofondata. Nelle Cicladi, un arcipelago greco nel Mar Egeo a poche decine di chilometri a
nord di Creta, si trova un’isola vulcanica che in passato ha vissuto l’esperienza di un’eruzione catastrofica, la quale ne ha fatto sprofondare una buona parte: si tratta di Santorini, chiamata ai tempi Thera.
Basandosi sui risultati di scavi archeologici fatti nella zona di Akrotiri, un sismologo greco a metà del ‘900 avanzò per primo l’ipotesi cheAtlantide fosse l’isola di Santorini, prima della tremenda eruzione avvenuta
intorno al 1500 a.C.
Anfore, vasi, ceramiche sono stati ritrovati al di sotto di uno spesso strato di roccia lavica e il metodo del carbonio 14 ha permesso di datare questi reperti intorno al 1500 a.C. In quegli anni Santorini era ancora
un’isola dominata da una vetta vulcanica alta circa 1600 metri.
Il clima, la ricchezza del terreno e del mare avevano reso l’isola prosperosa; altri scavi hanno portato alla luce i resti di un’antica città regale minoica, con palazzi pieni di ricchezze di ogni genere. Ma intorno al 1500 a.C. il vulcano si risvegliò. Il tutto iniziò con un violento terremoto che già mise a duraprova l’intera isola.
Molti fuggirono, chi verso la Grecia, chi verso Creta, ma la relativa calma che seguì per qualche giorno alla scossa, convinse molti a tornare. Cominciò così la ricostruzione, come dimostrano i resti di alcune case riportate alla luce ad Akrotiri. Ma dopo poche settimane, il vulcano cominciò a mostrare segni di agitazione.
L’eruzione causò innanzitutto una violenta pioggia di polveri e massi di pietra pomice, che ricoprirono l’intera isola; (anche oggi Santorini è famosa per i colori delle sue spiagge, dal bianco al rosa, dal rosso al nero, dovuti alla pietra pomice).
Al termine di questa prima fase, la cima del vulcano esplose, scagliando nell’atmosfera tonnellate di polveri, gas e ceneri che oscurarono il cielo su tutto il Mediterraneo orientale per molti giorni e che per settimane influenzarono il tempo meteorologico su gran parte dell’Europa,del Nord Africa e del Medio Oriente. La nube densa di gas e magma che usciva dal vulcano, ricollassando sull’isola distrusse ciò che era rimasto dopo l’esplosione.
Il cono vulcanico a questo punto non esisteva neanche più: al centro dell’isola rimase così scoperta la camera magmatica, il cuore del vulcano, dove si riversarono milioni di metri cubi d’acqua marina.
Il contatto tra l’acqua e il magma causò una serie di violentissime esplosioni che scavarono una vera e propria baia nel centro, facendo assumere a Santorini la forma che ancora oggi possiede.
Il disastro non rimase circoscritto a Santorini: all’eruzione e alle esplosioni seguì infatti un violento maremoto con onde alte anche decine di metri, il quale raggiunse e devastò la vicina isola di Creta. Il poeta greco Esiodo narrò nell’VIII secolo a.C. di una violenta lotta tra Zeus e il mostro Tifone avvenuta proprio nel mare a nord di Creta, i cui effetti richiamano da vicino una violenta eruzione e il maremoto che seguì.
Secondo alcuni studiosi fu proprio l’eruzione di Santorini a segnare la fine della civiltà minoica di Creta, mentre secondo altri il cataclisma ha solo indebolito una civiltà che negli anni successivi non è più riuscita a
difendersi da invasioni e conquiste straniere.
Le conseguenze si fecero sentire anche a migliaia di chilometri di distanza: si pensi addirittura che una delle piaghe d’Egitto, quella dell’oscurità, è secondo molti riconducibile alla vasta nube di polveri che
coprì il sole per giorni in seguito all’eruzione.
Secondo molti studiosi anche alcuni passi del Vecchio Testamento sono stati ispirati dall’eruzione di Santorini: Mosè nella sua fuga dall’Egitto fu guidato giorno e notte da una colonna di fuoco e luce che poteva benissimo essere la colonna di ceneri e lapilli scagliati in aria durante l’eruzione. La stessa separazione delle acque del Ma Rosso richiama lo sprofondamento della parte centrale del vulcano nella fase finale del cataclisma.
Sono molte anche le leggende della mitologia greca che hanno preso ispirazione de questa tragedia; ne raccontiamo una per tutte, quella sulla nascita del Dio Apollo.
Secondo la tradizione, Apollo nacque sull’isola di Delo, che si trova a circa 100 km a nord di Santorini. Prima della nascita del Dio, però, Delo veniva chiamata “Asteria”, cioè stella: si credeva,infatti, che l’isola fosse caduta dal cielo, dato che quest’isola non era ferma e stabile, ma galleggiante sul Mare Egeo. Solo dopo la nascita di Apollo, l’isola per volere del Dio, si fermò e venne chiamata Delo. L’idea di un’ isola galleggiante nasce con molta probabilità da quelle isole mobili di pietra pomice, dalle dimensione più varie (anche diversi chilometri),generate durante l’eruzione di Santorini e in grado di spostarsi sul mare per molto tempo e per lunghe distanze.
L’eruzione del Monte Santorini nel 1500 a.C. è da molti scienziati considerata come la più potente che sia mai avvenuta sulla Terra da quando ha fatto la sua comparsa l’uomo.
Una volta appurato che effettivamente intorno al 1500 a.C. una tremenda eruzione avvenuta a Santorini sconvolse gran parte del Mediterraneo, rimane da dimostrare che l’isola di Thera corrisponda ad Atlantide.
Un elemento a favore di questa tesi prende in considerazione le dimensioni di Atlantide: secondo quanto riportato da Platone Atlantide sarebbe dovuta essere 550 km per 370 km, un’estensione a dire il vero enorme, addirittura più grande dell’intera Grecia. Se però queste misure vengono divise per dieci, si arriva, guarda caso, alle dimensioni di Thera, così come doveva essere prima dell’eruzione.
Su Atlantide sono state fatte anche molte altre ipotesi: c’è chi la colloca in Antartide, chi in un’isola delle Azzorre nell’Atlantico, chi addirittura in una delle isole che formano le Bermuda. Ovviamente non si ha nessuna prova definitiva su alcuna delle ipotesi fatte, compresa quella più accreditata di Santorini.
Il mito di Atlantide probabilmente nacque in conseguenza a un tremendo cataclisma, avvenuto non si sa quando, non si sa dove, ma presumibilmente non lontano dalle coste greche.
Un cataclisma così potente da sconvolgere per mesi il clima di gran parte del pianeta e da
ispirare così miti e leggende di ogni tipo.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/atlantide-mito-realta/
Intorno al 360 a.C. Platone parlò della scomparsa di un’isola chiamata Atlantide. Il racconto è affidato a un sacerdote egiziano che narra di un’isola molto grande, abitata da un popolo potente e ricco, un popolo di naviganti e commercianti, tecnologicamente molto avanzato per l’epoca. Quest’isola si trovava nell’Atlantico, oltre lo Stretto di Gibilterra.
Un giorno, senza preavviso, un incredibile cataclisma la fece sprofondare nell’oceano. La stranezza di questo racconto non sta nel fatto che un’isola collassa di colpo inabissarsi: un’attività di natura vulcanica può modificare radicalmente la morfologia di qualunque territorio. Le Hawaii, ad esempio hanno “cambiato più volte faccia” a causa di un’intensa attività vulcanica.
Ricordiamo anche il caso dell’isola di San Ferdinando, poco più di un grande scoglio spuntato nei pressi della Sicilia nel XIX secolo, ma inabissatosi nel giro di poche settimane.
Di Atlantide non è mai stata trovata alcuna traccia nell’Atlantico e neanche le tecnologie più moderne sono riuscite a individuare una zona sommersa riconducibile a un’isola inabissatasi o a quello che potrebbe
esserne rimasto.
E allora, questa Atlantide non è mai esistita, oppure, come si pensa, si trovava semplicemente da un’altra parte, magari in pieno Mediterraneo?
Tutto il Mediterraneo è infatti, costellato di vulcani, alcuni ancora attivi, altri ormai spenti; molti di questi sono sommersi e potrebbero essere ciò che rimane di una vecchia isola vulcanica che sia stata interessata da
un’eruzione di tipo esplosivo.
Atlantide potrebbe quindi essere stata un’isola vulcanica del Mediterraneo e non è neanche detto che sia totalmente sprofondata. Nelle Cicladi, un arcipelago greco nel Mar Egeo a poche decine di chilometri a
nord di Creta, si trova un’isola vulcanica che in passato ha vissuto l’esperienza di un’eruzione catastrofica, la quale ne ha fatto sprofondare una buona parte: si tratta di Santorini, chiamata ai tempi Thera.
Basandosi sui risultati di scavi archeologici fatti nella zona di Akrotiri, un sismologo greco a metà del ‘900 avanzò per primo l’ipotesi cheAtlantide fosse l’isola di Santorini, prima della tremenda eruzione avvenuta
intorno al 1500 a.C.
Anfore, vasi, ceramiche sono stati ritrovati al di sotto di uno spesso strato di roccia lavica e il metodo del carbonio 14 ha permesso di datare questi reperti intorno al 1500 a.C. In quegli anni Santorini era ancora
un’isola dominata da una vetta vulcanica alta circa 1600 metri.
Il clima, la ricchezza del terreno e del mare avevano reso l’isola prosperosa; altri scavi hanno portato alla luce i resti di un’antica città regale minoica, con palazzi pieni di ricchezze di ogni genere. Ma intorno al 1500 a.C. il vulcano si risvegliò. Il tutto iniziò con un violento terremoto che già mise a duraprova l’intera isola.
Molti fuggirono, chi verso la Grecia, chi verso Creta, ma la relativa calma che seguì per qualche giorno alla scossa, convinse molti a tornare. Cominciò così la ricostruzione, come dimostrano i resti di alcune case riportate alla luce ad Akrotiri. Ma dopo poche settimane, il vulcano cominciò a mostrare segni di agitazione.
L’eruzione causò innanzitutto una violenta pioggia di polveri e massi di pietra pomice, che ricoprirono l’intera isola; (anche oggi Santorini è famosa per i colori delle sue spiagge, dal bianco al rosa, dal rosso al nero, dovuti alla pietra pomice).
Al termine di questa prima fase, la cima del vulcano esplose, scagliando nell’atmosfera tonnellate di polveri, gas e ceneri che oscurarono il cielo su tutto il Mediterraneo orientale per molti giorni e che per settimane influenzarono il tempo meteorologico su gran parte dell’Europa,del Nord Africa e del Medio Oriente. La nube densa di gas e magma che usciva dal vulcano, ricollassando sull’isola distrusse ciò che era rimasto dopo l’esplosione.
Il cono vulcanico a questo punto non esisteva neanche più: al centro dell’isola rimase così scoperta la camera magmatica, il cuore del vulcano, dove si riversarono milioni di metri cubi d’acqua marina.
Il contatto tra l’acqua e il magma causò una serie di violentissime esplosioni che scavarono una vera e propria baia nel centro, facendo assumere a Santorini la forma che ancora oggi possiede.
Il disastro non rimase circoscritto a Santorini: all’eruzione e alle esplosioni seguì infatti un violento maremoto con onde alte anche decine di metri, il quale raggiunse e devastò la vicina isola di Creta. Il poeta greco Esiodo narrò nell’VIII secolo a.C. di una violenta lotta tra Zeus e il mostro Tifone avvenuta proprio nel mare a nord di Creta, i cui effetti richiamano da vicino una violenta eruzione e il maremoto che seguì.
Secondo alcuni studiosi fu proprio l’eruzione di Santorini a segnare la fine della civiltà minoica di Creta, mentre secondo altri il cataclisma ha solo indebolito una civiltà che negli anni successivi non è più riuscita a
difendersi da invasioni e conquiste straniere.
Le conseguenze si fecero sentire anche a migliaia di chilometri di distanza: si pensi addirittura che una delle piaghe d’Egitto, quella dell’oscurità, è secondo molti riconducibile alla vasta nube di polveri che
coprì il sole per giorni in seguito all’eruzione.
Secondo molti studiosi anche alcuni passi del Vecchio Testamento sono stati ispirati dall’eruzione di Santorini: Mosè nella sua fuga dall’Egitto fu guidato giorno e notte da una colonna di fuoco e luce che poteva benissimo essere la colonna di ceneri e lapilli scagliati in aria durante l’eruzione. La stessa separazione delle acque del Ma Rosso richiama lo sprofondamento della parte centrale del vulcano nella fase finale del cataclisma.
Sono molte anche le leggende della mitologia greca che hanno preso ispirazione de questa tragedia; ne raccontiamo una per tutte, quella sulla nascita del Dio Apollo.
Secondo la tradizione, Apollo nacque sull’isola di Delo, che si trova a circa 100 km a nord di Santorini. Prima della nascita del Dio, però, Delo veniva chiamata “Asteria”, cioè stella: si credeva,infatti, che l’isola fosse caduta dal cielo, dato che quest’isola non era ferma e stabile, ma galleggiante sul Mare Egeo. Solo dopo la nascita di Apollo, l’isola per volere del Dio, si fermò e venne chiamata Delo. L’idea di un’ isola galleggiante nasce con molta probabilità da quelle isole mobili di pietra pomice, dalle dimensione più varie (anche diversi chilometri),generate durante l’eruzione di Santorini e in grado di spostarsi sul mare per molto tempo e per lunghe distanze.
L’eruzione del Monte Santorini nel 1500 a.C. è da molti scienziati considerata come la più potente che sia mai avvenuta sulla Terra da quando ha fatto la sua comparsa l’uomo.
Una volta appurato che effettivamente intorno al 1500 a.C. una tremenda eruzione avvenuta a Santorini sconvolse gran parte del Mediterraneo, rimane da dimostrare che l’isola di Thera corrisponda ad Atlantide.
Un elemento a favore di questa tesi prende in considerazione le dimensioni di Atlantide: secondo quanto riportato da Platone Atlantide sarebbe dovuta essere 550 km per 370 km, un’estensione a dire il vero enorme, addirittura più grande dell’intera Grecia. Se però queste misure vengono divise per dieci, si arriva, guarda caso, alle dimensioni di Thera, così come doveva essere prima dell’eruzione.
Su Atlantide sono state fatte anche molte altre ipotesi: c’è chi la colloca in Antartide, chi in un’isola delle Azzorre nell’Atlantico, chi addirittura in una delle isole che formano le Bermuda. Ovviamente non si ha nessuna prova definitiva su alcuna delle ipotesi fatte, compresa quella più accreditata di Santorini.
Il mito di Atlantide probabilmente nacque in conseguenza a un tremendo cataclisma, avvenuto non si sa quando, non si sa dove, ma presumibilmente non lontano dalle coste greche.
Un cataclisma così potente da sconvolgere per mesi il clima di gran parte del pianeta e da
ispirare così miti e leggende di ogni tipo.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/atlantide-mito-realta/
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
affascinato da queste pagine di storia climatica, questa di atlantide la trovo davvero sublime in quanto ero veramente poco documentato.
se cosi fosse, penso si tratti di una delle eruzioni vulcaniche più violente che ci siano state sulla faccia della terra
se cosi fosse, penso si tratti di una delle eruzioni vulcaniche più violente che ci siano state sulla faccia della terra
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
luca90 ha scritto:affascinato da queste pagine di storia climatica, questa di atlantide la trovo davvero sublime in quanto ero veramente poco documentato.
se cosi fosse, penso si tratti di una delle eruzioni vulcaniche più violente che ci siano state sulla faccia della terra
eggià è stata stimata un VEI 6 o 7
dopo le eruzioni dei supervulcani è stata una delle più forti
http://it.wikipedia.org/wiki/Eruzione_minoica
http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_esplosivit%C3%A0_vulcanica
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
post che merita di essere messo in evidenza quindi tra gli importanti
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Storie avvolte dal mistero
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
luca90 ha scritto:post che merita di essere messo in evidenza quindi tra gli importanti
grazie!
che onore! ( e non sto scherzando)
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
luca90 ha scritto:post che merita di essere messo in evidenza quindi tra gli importanti
Bruno98- Meteofilo
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
ale90 ha scritto:luca90 ha scritto:post che merita di essere messo in evidenza quindi tra gli importanti
grazie!
che onore! ( e non sto scherzando)
te lo meriti ale, persone come te vanno premiate!
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/bisagno-lacrime-torrente-genova-sempre-stato-pericoloso-86285.htm
Ospite- Ospite
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
hai fatto bene a inserire questo link gian è un grande evento della storia recente questo accaduto a genova e dintorni
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Ale mi puoi mettere su i dati del 1800 della pianura padana???
Il periodo medievale x esattezza!
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Gentile Redazione di Meteolive, Vi scrivo perchè desidererei avere una vostra opinione sul periodo denominato "optimum medioevale". Questo perchè negli ultimi anni ho sentito di tutto e di più. Alcune fonti sostengono che in quel periodo le temperature, seppur più calde dei periodi precedenti e successivi, erano comunque di 1 o 2 gradi inferiori alle temperature attuali. Altri sostengono che fossero talmente miti da consentire ai Vichinghi di colonizzare la Groenlandia e di chiamarla addirittura "terra-verde". Anche su questo episodio le fonti divergono perchè alcuni sostengono che il nome fu dato per ironizzare e per invogliare la colonizzazione. Conoscendo la Vostra moderazione e il vostro anticonformismo, sarei molto lieto di avere un punto di vista più obbiettivo. Cordiali saluti. Marco Pavesi Risponde LUCA ANGELINI Gentilissimo signor Marco la questione da Lei intavolata è stata oggetto di numerosi dibattiti e di accesissimi scontri perfino tra diverse schiere di scienziati. Con l'avvento della moda catastrofista qualcuno ha cercato perfino di cancellare la traccia di quel periodo, noto come "Optimum Climatico Medievale", allo scopo di camuffare e manipolare visivamente i grafici che dimostravano la ciclicità naturale delle fasi climatiche. Secondo il pensiero di Hubert Lamb, datato 1965, quel periodo fu una delle epoche più calde della storia del Pianeta. I suoi studi però, effettivamente incompleti e settoriali, furono messi in discussione dai ricercatori Raymond Bradley, Malcolm Hughes e Henry Diaz, ripettivamente dell'Università del Massachusetts, di quella dell'Arizona e del National Oceanic and Atmospheric Administration di Boulder. Il loro pensiero è stato supportato da numerose indagini paleoclimatiche e a mezzo di numerosi proxi di ricerca. La voce di questi scienziati statunitensi però, probabilmente troppo scomoda per le nascenti "certezze" sul global warming antropico, fu più volte ribattuta da altri ricercatori, questa volta appartenenti al noto ente posto in essere dall'ONU, l'IPCC. Fu Mann ad esporsi con un grafico fortemente e palesemente "personalizzato" nel quale la curva dell'Optimum Climatico Medievale spariva completamente. La manovra, pur tra mille polemiche, fu alla fine smascherata ed ora gli studi più recenti e accreditati ci hanno restituito quel particolare periodo climatico. E proprio sulla base degli ultimi studi possiamo affermare, pur con diversi margini di incertezza così come ci rammentano gli scienziati che hanno condotto le ricerche glaciologiche, dendrologiche e paleoclimatologiche, che durante l'Optimum Climatico Medievale le temperature globali erano nel complesso del tutto simili a quelle odierne, pur con alcune importanti differenze. Il periodo preso in esame infatti comprende la forbice temporale che va dall'800 al 1200 d.C. Qui complessivamente le temperature, come detto poc'anzi, erano appunto del tutto simili alle attuali, con ondate di caldo alternate a periodi anche molto freddi. Prendendo però in considerazione i decenni che vanno dal 1080 al 1180 le cose cambiano; qui furono mediamente registrate temperature più elevate delle attuali intorno a 1-1,5°C, con punte fino a 4°C in più sulle regioni polari. Da qui i racconti legati ai Vichinghi i quali trovarono invero le condizioni meteorologiche ottimali per attraversare il tempestoso mar di Norvegia fino alla Groenlandia. Sfatiamo però un mito: non pensiamo che in quegli anni la grande isola artica fosse davvero completamente verde; il nome le deriva dai territori del sud che i Vichinghi coltivarono e che in estate sono anche oggi sgombri da neve. Il resto era ed è ancora tutto ghiaccio. Lo stesso dicasi per gli alti passi alpini presumibilmente percorsi dagli eserciti e che per questo qualcuno immagina fossero totalmente sgombri dai ghiacciai. Certo nel periodo menzionato i ghiacciai alpini erano senz'altro un po' meno estesi di oggi ma non facciamoci ingannare dalle apparenze: la particolare conformazione delle alte creste alpine infatti ci suggerisce che alle truppe risultò probabilmente più agevole percorrere un valico in alta quota camminando sopra la regolare superficie di un ghiacciaio piuttosto che arrampicarsi su un disconnesso, friabile, insidioso ed esposto valico di roccia marcia.
articolo ml
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
molto interessante, grazie gian!
a dimostrazione che la terra climaticamente percorre dei suoi cicli ove poi all'interno di questi cicli ci sono periodi mediamente più caldi o viceversa freddi.
a dimostrazione che la terra climaticamente percorre dei suoi cicli ove poi all'interno di questi cicli ci sono periodi mediamente più caldi o viceversa freddi.
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
luca90 ha scritto:molto interessante, grazie gian!
a dimostrazione che la terra climaticamente percorre dei suoi cicli ove poi all'interno di questi cicli ci sono periodi mediamente più caldi o viceversa freddi.
ti immagini i 4 gradi in piu' di media !!!
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
quell' articolo di ml lo prenderei molto con le pinze soprattutto perchè uno straccio di fonti..
comunque secondo la maggior parte degli studi le temperature del medioevo erano leggermente inferiori a quelle attuali, solo in Groenlandia e nel nord Atlantico le temperature erano leggermente superiori alle temperature attuali.
Spesso negli articoli degli scettici dei cambiamenti climatici viene messo questo grafico
però questo grafico è riferito alle temperature dell' Inghilterra e tra l' altro il grafico si ferma alle temperature medie degli anni '30 trascurando il riscaldamento degli ultimi 70 anni..
quindi spesso l' apparenza inganna e spesso sui siti meteo privati si fa molta disinformazione...
comunque secondo la maggior parte degli studi le temperature del medioevo erano leggermente inferiori a quelle attuali, solo in Groenlandia e nel nord Atlantico le temperature erano leggermente superiori alle temperature attuali.
Spesso negli articoli degli scettici dei cambiamenti climatici viene messo questo grafico
però questo grafico è riferito alle temperature dell' Inghilterra e tra l' altro il grafico si ferma alle temperature medie degli anni '30 trascurando il riscaldamento degli ultimi 70 anni..
quindi spesso l' apparenza inganna e spesso sui siti meteo privati si fa molta disinformazione...
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
uao ale non sapevo che l'ultimo grafico fosse riferito alle temperature dell'inghilterra
sono davvero sconvolto
confermo che anche nei miei manuali di metereologia è visto l'optimum medievale
sono davvero sconvolto
confermo che anche nei miei manuali di metereologia è visto l'optimum medievale
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
riccardo 94 ha scritto:uao ale non sapevo che l'ultimo grafico fosse riferito alle temperature dell'inghilterra
sono davvero sconvolto
confermo che anche nei miei manuali di metereologia è visto l'optimum medievale
qui c' è spiegato tutto...
http://www.skepticalscience.com/Common-graphical-tricks-and-the-Medieval-Warm-Period.html
Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
Ma guardati anche la prima cartina come in generale ci siano molte anomalie negative, proprio come questi ultimi anni
Comunque ragionando bene hai ragione sull'articolo anche perche a dimostrazione di quanto si legge non c'è alcun grafico che lo dimostri.
Sempre ben informato su questi dati, mitico Ale!
Comunque ragionando bene hai ragione sull'articolo anche perche a dimostrazione di quanto si legge non c'è alcun grafico che lo dimostri.
Sempre ben informato su questi dati, mitico Ale!
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I più grandi eventi meteorologici della storia!
mi sono dimenticato di fare una piccola precisazione...
Quei grafici prendeteli con le pinze anche perchè prima del 1800 non esistono dati delle temperature misurate con i termometri, salvo qualche eccezione. L' andamento delle T viene ricavato indirettamente dall' utilizzo dei cosiddetti "data proxy" come carote di ghiaccio o dagli anelli di crescita delle piante, le temperature così ottenute hanno margini di incertezza molto grandi...
Quei grafici prendeteli con le pinze anche perchè prima del 1800 non esistono dati delle temperature misurate con i termometri, salvo qualche eccezione. L' andamento delle T viene ricavato indirettamente dall' utilizzo dei cosiddetti "data proxy" come carote di ghiaccio o dagli anelli di crescita delle piante, le temperature così ottenute hanno margini di incertezza molto grandi...
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