Monitoraggio terremoti italiani
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Monitoraggio terremoti italiani
Resoconto terremoti italiani di agosto 2014.
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registro 1831 terremoti (una media di circa 59 sismi al giorno).
In particolare sono stati registrati:
741 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
983 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
151 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
14 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
2 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0 (di cui 1 si è verificato in Bosnia)
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 4,3 con ipocentro a 171km, che si è verificato il 4 agosto a largo delle coste della calabria.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti.
Fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-agosto-2014/
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registro 1831 terremoti (una media di circa 59 sismi al giorno).
In particolare sono stati registrati:
741 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
983 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
151 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
14 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
2 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0 (di cui 1 si è verificato in Bosnia)
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 4,3 con ipocentro a 171km, che si è verificato il 4 agosto a largo delle coste della calabria.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti.
Fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-agosto-2014/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
interessante ale...molta attività anche in appenino centrale tra marche,umbria e abruzzo
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: Monitoraggio terremoti italiani
Riporto un interessante approfondimento del terremoto di magnitudo 4 avvenuto oggi tra le provincie di Pistoia, Modena e Lucca. Buona lettura
Il terremoto di oggi, 7 settembre 2014 alle 12:45 (ora italiana), è avvenuto al confine tra le province di Pistoia, Lucca e Modena, ad una profondità di 12 km. La magnitudo Richter(ML) è stata stimata pari a 4.0, valore calcolato sulla base di oltre 250 stime alle stazioni della Rete Sismica Nazionale gestita dall’INGV. Questa scossa ricade in un’area che potremmo definire intermedia tra Garfagnana e Mugello, vale a dire i due grandi bacini recenti della Toscana settentrionale caratterizzati da strutture distensive responsabili dei forti terremoti dell’Appennino settentrionale (1920 perGarfagnana e Lunigiana, avvenuto proprio il 7 settembre; 1542 e 1919 per il Mugello). Nella zona del Pistoiese non sono evidenti strutture analoghe, né sono noti storicamente terremoti molto forti. Gli eventi massimi sono quelli del 24 maggio 1930 (M4. e del 12 giugno 1926(M4.9), entrambi con massima intensità pari a 6 MCS. L’evento più forte riportato in catalogo nell’area è quello del 6 marzo 1740 (M5.2), che è considerato però a tutti gli effetti un terremoto della Garfagnana (è chiamato terremoto di Barga). L’epicentro di quest’ultimo evento sismico è spostato verso l’Emilia perché ha avuto risentimenti maggiori nella provincia di Modena.
Dal punto di vista della pericolosità sismica, l’area presenta valori di accelerazione attesa analoghi a quelli di Garfagnana e Mugello, considerato anche che rientrano in una stessa zona sismogenetica per la quale la massima magnitudo attesa è di 6.6.
Secondo i questionari di http://www.haisentitoilterremoto.it/, il terremoto è stato risentito diffusamente nelle province dell’alta Toscana e nelle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Parma.
Al momento (le 18:50 del 7 settembre) sono state rilevate 36 scosse successive (aftershocks), tutte di bassissima magnitudo: il maggiore ha avuto magnitudo ML 2 ed è avvenuto due minuti dopo il terremoto di M4. Le repliche sono localizzate tutte a nord e nordest della scossa principale.
Il meccanismo focale ottenuto con i dati delle forme d’onda della Rete Sismica Nazionale mostra che il terremoto si è generato molto probabilmente su una faglia normale allineata in senso appenninico (nordovest-sudest), coerente con le conoscenze della tettonica della regione e la magnitudo momento (Mw) è pari a 4.1.
Fonti:http://meteobergamasco.altervista.org/terremoto-province-pistoia-modena-lucca-7-settembre-ore-12-45-approfondimento-dell-ingv/
http://ingvterremoti.wordpress.com/2014/09/07/terremoto-tra-province-di-pistoia-modena-e-lucca-7-settembre-ore-12-45-approfondimento/
Il terremoto di oggi, 7 settembre 2014 alle 12:45 (ora italiana), è avvenuto al confine tra le province di Pistoia, Lucca e Modena, ad una profondità di 12 km. La magnitudo Richter(ML) è stata stimata pari a 4.0, valore calcolato sulla base di oltre 250 stime alle stazioni della Rete Sismica Nazionale gestita dall’INGV. Questa scossa ricade in un’area che potremmo definire intermedia tra Garfagnana e Mugello, vale a dire i due grandi bacini recenti della Toscana settentrionale caratterizzati da strutture distensive responsabili dei forti terremoti dell’Appennino settentrionale (1920 perGarfagnana e Lunigiana, avvenuto proprio il 7 settembre; 1542 e 1919 per il Mugello). Nella zona del Pistoiese non sono evidenti strutture analoghe, né sono noti storicamente terremoti molto forti. Gli eventi massimi sono quelli del 24 maggio 1930 (M4. e del 12 giugno 1926(M4.9), entrambi con massima intensità pari a 6 MCS. L’evento più forte riportato in catalogo nell’area è quello del 6 marzo 1740 (M5.2), che è considerato però a tutti gli effetti un terremoto della Garfagnana (è chiamato terremoto di Barga). L’epicentro di quest’ultimo evento sismico è spostato verso l’Emilia perché ha avuto risentimenti maggiori nella provincia di Modena.
Dal punto di vista della pericolosità sismica, l’area presenta valori di accelerazione attesa analoghi a quelli di Garfagnana e Mugello, considerato anche che rientrano in una stessa zona sismogenetica per la quale la massima magnitudo attesa è di 6.6.
Secondo i questionari di http://www.haisentitoilterremoto.it/, il terremoto è stato risentito diffusamente nelle province dell’alta Toscana e nelle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Parma.
Al momento (le 18:50 del 7 settembre) sono state rilevate 36 scosse successive (aftershocks), tutte di bassissima magnitudo: il maggiore ha avuto magnitudo ML 2 ed è avvenuto due minuti dopo il terremoto di M4. Le repliche sono localizzate tutte a nord e nordest della scossa principale.
Il meccanismo focale ottenuto con i dati delle forme d’onda della Rete Sismica Nazionale mostra che il terremoto si è generato molto probabilmente su una faglia normale allineata in senso appenninico (nordovest-sudest), coerente con le conoscenze della tettonica della regione e la magnitudo momento (Mw) è pari a 4.1.
Fonti:http://meteobergamasco.altervista.org/terremoto-province-pistoia-modena-lucca-7-settembre-ore-12-45-approfondimento-dell-ingv/
http://ingvterremoti.wordpress.com/2014/09/07/terremoto-tra-province-di-pistoia-modena-e-lucca-7-settembre-ore-12-45-approfondimento/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Vi chiedo scusa per non aver pubblicato il resoconto di settembre
questo è il resoconto di ottobre
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registro 1547 terremoti (una media di circa 50 sismi al giorno).
In particolare sono stati registrati:
516 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
885 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
132 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
13 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
1 terremoto di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 4.3 della scala Richter con ipocentro 25km che si è verificato il 10 ottobre a largo di Lipari.
Fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-ottobre-2014/
questo è il resoconto di ottobre
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registro 1547 terremoti (una media di circa 50 sismi al giorno).
In particolare sono stati registrati:
516 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
885 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
132 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
13 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
1 terremoto di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 4.3 della scala Richter con ipocentro 25km che si è verificato il 10 ottobre a largo di Lipari.
Fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-ottobre-2014/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
interessante ale
riccardo 94- Clone Colonnello Bernacca
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Re: Monitoraggio terremoti italiani
molti più terremoti in agosto, comunque davvero assurdo quanto si muovo sotto i nostri piedi la terra! grande ale del casting terremoti
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: Monitoraggio terremoti italiani
resoconto terremoti di novembre
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1324 terremoti (una media di circa 44 sismi al giorno), un numero inferiore rispetto al precedente mese di ottobre (1547 sismi).
In particolare sono stati registrati:
430 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
783 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
104 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
7 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 3.6 della scala Richter con ipocentro 12km che si è verificato il 30 novembre nella zona dell' Appenino ligure tra le province di Genova e di La Spezia
Un' altra zona particolarmente attiva in questo mese è stata la sicilia; infatti nel canale di sicilia si sono verificati ben 4 eventi superficiali che hanno superato magnitudo 3.0.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti
http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-novembre-2014/
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2014 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1324 terremoti (una media di circa 44 sismi al giorno), un numero inferiore rispetto al precedente mese di ottobre (1547 sismi).
In particolare sono stati registrati:
430 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
783 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
104 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
7 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 3.6 della scala Richter con ipocentro 12km che si è verificato il 30 novembre nella zona dell' Appenino ligure tra le province di Genova e di La Spezia
Un' altra zona particolarmente attiva in questo mese è stata la sicilia; infatti nel canale di sicilia si sono verificati ben 4 eventi superficiali che hanno superato magnitudo 3.0.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti
http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-novembre-2014/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Nella giornata di ieri diverse scosse di terremoto hanno interessato la toscana.
L’ Ingv ha pubblicato un interessante approfondimento su questo sciame sismico. Buona lettura!
Aggiornamento sulla sismicità in corso
Al momento (ore 18.00) sono più di 130 i terremoti avvenuti in questa zona da ieri (18 dicembre), tutti di magnitudo minore di 3.0, tranne i 7 elencati in tabella:
Di seguito mostriamo alcuni segnali sismici (la componente verticale) del terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto alle ore 11:36:30 italiane.
Ingrandendo l’immagine è possibile vedere, lungo l’asse verticale, la sigla della stazione sismica che ha registrato il terremoto; le prime quattro sono CSNT-Castellina in Chianti, CRMI-Carmigniano, RUFI-Rufina, ASQU-Asqua. La linea rossa verticale su ciascun segnale, indica l’arrivo dell’onda P e la linea viola indica l’arrivo dell’onda S.
Di seguito mostriamo i segnali sismici dello stesso evento registrati dall’accelerometro e dal velocimetro della stazione sismica di Firenze (FIR).
Già da questa mattina, le sedi INGV della Toscana (Pisa e Arezzo) si sono attivate per installare altre 4 stazioni sismiche per migliorare il monitoraggio dell’area interessata dai terremoti di queste ore.
Sismicità storica e pericolosità
Storicamente la zona collinare a sud del capoluogo toscano, estesa attraverso il Chianti tra la Val di Greve, la Val di Pesa e la Val d’Elsa, è quella dove si sono verificati i terremoti storici più vicini a Firenze, con alcuni episodi di magnitudo simile o anche superiore all’evento di magnitudo 4.1 registrato oggi.
Facendo riferimento al Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI11), nel passato più recente, gli eventi più significativi risalgono al periodo fine anni ‘50/primi anni ’60 del secolo scorso: il terremoto del 24 marzo 1959 (Mw 4.8 ) risulta localizzato decisamente più a nord della sequenza odierna, con epicentro tra Impruneta e Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Più in zona, anche se spostato a est, l’evento del 16 settembre 1962 (Mw 4.6) che interessò la zona di Greve in Chianti, con qualche lieve danno segnalato in frazioni come Cintoia, Dudda, Lucolena, e la stessa Greve. Entrambi i terremoti furono avvertiti fortemente e con panico, ma senza danni significativi, a Firenze. Nel catalogo questi eventi appaiono come scosse isolate, e non risultano essere stati registrati né foreshocks né repliche (aftershocks).
Decisamente più a sud, verso il Chianti senese, si localizza una sequenza importante avvenuta nel 1907, iniziata con una forte scossa il giorno 15 dicembre; l’evento principale avvenne il 20 dicembre (Mw 4.6), con danni a Radda in Chianti, e fu seguito da diverse repliche nei giorni seguenti.
Un’altra sequenza ancora più significativa avvenne 4 anni dopo, nel 1911, iniziata con alcune scosse leggere il 13 settembre. La scossa principale si verificò nella stessa giornata del 13 (Mw 5.2) e causò danni diffusi a Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, e danni più lievi nella stessa Siena e a Monteriggioni. La sequenza proseguì con altre scosse più leggere nei giorni successivi.
Nell’Ottocento è importante il terremoto dell’11 settembre 1812 (Mw 5.2) il cui epicentro sembra ricadere tra Cerbaia, San Casciano Val di Pesa e San Quirico in Collina, dunque a NW rispetto alla sequenza in atto in queste ore. L’evento causò danni diffusi a Poppiano, San Quirico, San Casciano e Cerbaia. A Firenze ancora una volta fu avvertito fortemente ma senza danni. L’evento fu preceduto 6 ore prima da una scossa forte e seguito da diverse repliche nei giorni successivi.
Il terremoto più importante per l’area fiorentina, almeno per gli ultimi 4-5 secoli, è quello del 18 maggio 1895 (Mw 5.4), localizzato più a nord rispetto ai terremoti odierni; causò danni gravi, crolli e alcune vittime nelle colline a sud di Firenze tra Grassina, Bagno a Ripoli e San Casciano; danni diffusi e ingenti questa volta interessarono anche la stessa Firenze.
Ancora più indietro nel tempo va segnalato il terremoto di San Casciano Val di Pesa dell’11 giugno 1737 (Mw 4.3).
In base alla Mappa di Pericolosità del territorio nazionale, la zona più vicina all’evento ricade in un’area dove l’accelerazione massima riferita a suoli rigidi con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni è compresa tra 0.100 e 0.125 g.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/sciame-sismico-toscana-l-approfondimento-dell-ingv/
L’ Ingv ha pubblicato un interessante approfondimento su questo sciame sismico. Buona lettura!
Aggiornamento sulla sismicità in corso
Al momento (ore 18.00) sono più di 130 i terremoti avvenuti in questa zona da ieri (18 dicembre), tutti di magnitudo minore di 3.0, tranne i 7 elencati in tabella:
Di seguito mostriamo alcuni segnali sismici (la componente verticale) del terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto alle ore 11:36:30 italiane.
Ingrandendo l’immagine è possibile vedere, lungo l’asse verticale, la sigla della stazione sismica che ha registrato il terremoto; le prime quattro sono CSNT-Castellina in Chianti, CRMI-Carmigniano, RUFI-Rufina, ASQU-Asqua. La linea rossa verticale su ciascun segnale, indica l’arrivo dell’onda P e la linea viola indica l’arrivo dell’onda S.
Di seguito mostriamo i segnali sismici dello stesso evento registrati dall’accelerometro e dal velocimetro della stazione sismica di Firenze (FIR).
Già da questa mattina, le sedi INGV della Toscana (Pisa e Arezzo) si sono attivate per installare altre 4 stazioni sismiche per migliorare il monitoraggio dell’area interessata dai terremoti di queste ore.
Sismicità storica e pericolosità
Storicamente la zona collinare a sud del capoluogo toscano, estesa attraverso il Chianti tra la Val di Greve, la Val di Pesa e la Val d’Elsa, è quella dove si sono verificati i terremoti storici più vicini a Firenze, con alcuni episodi di magnitudo simile o anche superiore all’evento di magnitudo 4.1 registrato oggi.
Facendo riferimento al Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI11), nel passato più recente, gli eventi più significativi risalgono al periodo fine anni ‘50/primi anni ’60 del secolo scorso: il terremoto del 24 marzo 1959 (Mw 4.8 ) risulta localizzato decisamente più a nord della sequenza odierna, con epicentro tra Impruneta e Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Più in zona, anche se spostato a est, l’evento del 16 settembre 1962 (Mw 4.6) che interessò la zona di Greve in Chianti, con qualche lieve danno segnalato in frazioni come Cintoia, Dudda, Lucolena, e la stessa Greve. Entrambi i terremoti furono avvertiti fortemente e con panico, ma senza danni significativi, a Firenze. Nel catalogo questi eventi appaiono come scosse isolate, e non risultano essere stati registrati né foreshocks né repliche (aftershocks).
Decisamente più a sud, verso il Chianti senese, si localizza una sequenza importante avvenuta nel 1907, iniziata con una forte scossa il giorno 15 dicembre; l’evento principale avvenne il 20 dicembre (Mw 4.6), con danni a Radda in Chianti, e fu seguito da diverse repliche nei giorni seguenti.
Un’altra sequenza ancora più significativa avvenne 4 anni dopo, nel 1911, iniziata con alcune scosse leggere il 13 settembre. La scossa principale si verificò nella stessa giornata del 13 (Mw 5.2) e causò danni diffusi a Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, e danni più lievi nella stessa Siena e a Monteriggioni. La sequenza proseguì con altre scosse più leggere nei giorni successivi.
Nell’Ottocento è importante il terremoto dell’11 settembre 1812 (Mw 5.2) il cui epicentro sembra ricadere tra Cerbaia, San Casciano Val di Pesa e San Quirico in Collina, dunque a NW rispetto alla sequenza in atto in queste ore. L’evento causò danni diffusi a Poppiano, San Quirico, San Casciano e Cerbaia. A Firenze ancora una volta fu avvertito fortemente ma senza danni. L’evento fu preceduto 6 ore prima da una scossa forte e seguito da diverse repliche nei giorni successivi.
Il terremoto più importante per l’area fiorentina, almeno per gli ultimi 4-5 secoli, è quello del 18 maggio 1895 (Mw 5.4), localizzato più a nord rispetto ai terremoti odierni; causò danni gravi, crolli e alcune vittime nelle colline a sud di Firenze tra Grassina, Bagno a Ripoli e San Casciano; danni diffusi e ingenti questa volta interessarono anche la stessa Firenze.
Ancora più indietro nel tempo va segnalato il terremoto di San Casciano Val di Pesa dell’11 giugno 1737 (Mw 4.3).
In base alla Mappa di Pericolosità del territorio nazionale, la zona più vicina all’evento ricade in un’area dove l’accelerazione massima riferita a suoli rigidi con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni è compresa tra 0.100 e 0.125 g.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/sciame-sismico-toscana-l-approfondimento-dell-ingv/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
terremoto M4.4 in provincia di cosenza, c' è stata anche una replica di M3.3
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Il terremoto di magnitudo ML 4.4 avvenuto alle ore 22:43 italiane è stato avvertito in una vasta area della Calabria, come evidenziato dagli oltre 1100 questionari compilati su http://www.haisentitoilterremoto.it/ e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio.
Aggiornamento sulla sismicità in corso
Dopo il terremoto di magnitudo ML 4.4 (Mw 4.3) avvenuto a circa 10 km di distanza dalla città di Cosenza, sono avvenuti altri quattro eventi, il più forte di magnitudo 3.3 alle ore 22:46 italiane.
La soluzione del meccanismo focale indica un meccanismo normale con piani orientati circa N-S compatibili con la cinematica della zona interessata dall’evento.
Le accelerazioni massime registrate sono di circa 3.5%g alla stazione SPS (DPC-RAN) a circa 15 km dall’epicentro.
Sismicità storica e pericolosità
Nel Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI11) gli eventi significativi più vicini sono: l’evento del 1870 di magnitudo M 6.1, l’evento del 1854 di magnitudo M 6.2, l’evento del 1184 di magnitudo M 6.7 e, a una distanza maggiore, il terremoto del 1638 di magnitudo M 7.0.
Secondo la mappa di pericolosità del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n3519, All. 1b) espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, il terremoto ricade in una zona di pericolosità molto alta, con valori di 0.275-0.3 g.
fonti: http://ingvterremoti.wordpress.com/2014/12/29/evento-sismico-in-provincia-di-cosenza-aggiornamento-e-approfondimento/
http://meteobergamasco.altervista.org/terremoto-provincia-di-cosenza-l-analisi-dell-ingv/
Aggiornamento sulla sismicità in corso
Dopo il terremoto di magnitudo ML 4.4 (Mw 4.3) avvenuto a circa 10 km di distanza dalla città di Cosenza, sono avvenuti altri quattro eventi, il più forte di magnitudo 3.3 alle ore 22:46 italiane.
La soluzione del meccanismo focale indica un meccanismo normale con piani orientati circa N-S compatibili con la cinematica della zona interessata dall’evento.
Le accelerazioni massime registrate sono di circa 3.5%g alla stazione SPS (DPC-RAN) a circa 15 km dall’epicentro.
Sismicità storica e pericolosità
Nel Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI11) gli eventi significativi più vicini sono: l’evento del 1870 di magnitudo M 6.1, l’evento del 1854 di magnitudo M 6.2, l’evento del 1184 di magnitudo M 6.7 e, a una distanza maggiore, il terremoto del 1638 di magnitudo M 7.0.
Secondo la mappa di pericolosità del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n3519, All. 1b) espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, il terremoto ricade in una zona di pericolosità molto alta, con valori di 0.275-0.3 g.
fonti: http://ingvterremoti.wordpress.com/2014/12/29/evento-sismico-in-provincia-di-cosenza-aggiornamento-e-approfondimento/
http://meteobergamasco.altervista.org/terremoto-provincia-di-cosenza-l-analisi-dell-ingv/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Resoconto terremoti giugno 2015
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di giugno 2015 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1194 terremoti (una media di circa 40 sismi al giorno), un numero inferiore rispetto al precedente mese di ottobre (1344 sismi).
In particolare sono stati registrati:
472 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
636 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
82 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
4 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 3.9 della scala Richter con ipocentro 39km che si è verificato il 26 giugno nel mar della Sicilia a nord dell’ isola di Lampedusa.
Un altro terremoto relativamente intenso (M 3.2) si è verificato il 17 giugno in provincia di Enna in sicilia ad una profondità di 32km. La scossa è stata ben avvertita nei comuni vicino all’ epicentro.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/terremotiitalianigiugno/
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di giugno 2015 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1194 terremoti (una media di circa 40 sismi al giorno), un numero inferiore rispetto al precedente mese di ottobre (1344 sismi).
In particolare sono stati registrati:
472 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
636 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
82 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
4 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più forte è stato un terremoto di magnitudo 3.9 della scala Richter con ipocentro 39km che si è verificato il 26 giugno nel mar della Sicilia a nord dell’ isola di Lampedusa.
Un altro terremoto relativamente intenso (M 3.2) si è verificato il 17 giugno in provincia di Enna in sicilia ad una profondità di 32km. La scossa è stata ben avvertita nei comuni vicino all’ epicentro.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/terremotiitalianigiugno/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nel mese di agosto 2015 la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1248 terremoti (una media di 40 sismi al giorno) , un numero inferiore rispetto al precedente mese di luglio (1398).
In particolare sono stati registrati:
430 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
693 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
105 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
17 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
3 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più intenso è stato il terremoto di magnitudo 4.2 dello scorso 29 agosto al confine tra il Friuli e la Slovenia con ipocentro ad una profondità di 7km.
Il terremoto è stato nettamente avvertito in tutto il Friuli come mostra questa mappa dell’ INGV, ma fortunatamente non sono stati segnalati danni.
Un altro forte sisma di magnitudo M 4.1 è stato registrato il 3 agosto in provincia di Cosenza (Calabria) con ipocentro ad una profondità di 26km.
Anche questo sisma è stato ben avvertito dagli abitanti della zona.
Infine per concludere il resoconto sui terremoti di magnitudo >4, il 9 agosto è stato registrato un terremoto M 4.1 nell’ arcipelago delle Isole Eolie con un ipocentro a 14km.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-agosto-2015/
In particolare sono stati registrati:
430 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
693 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
105 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
17 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
3 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più intenso è stato il terremoto di magnitudo 4.2 dello scorso 29 agosto al confine tra il Friuli e la Slovenia con ipocentro ad una profondità di 7km.
Il terremoto è stato nettamente avvertito in tutto il Friuli come mostra questa mappa dell’ INGV, ma fortunatamente non sono stati segnalati danni.
Un altro forte sisma di magnitudo M 4.1 è stato registrato il 3 agosto in provincia di Cosenza (Calabria) con ipocentro ad una profondità di 26km.
Anche questo sisma è stato ben avvertito dagli abitanti della zona.
Infine per concludere il resoconto sui terremoti di magnitudo >4, il 9 agosto è stato registrato un terremoto M 4.1 nell’ arcipelago delle Isole Eolie con un ipocentro a 14km.
fonte:http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-agosto-2015/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Resoconto terremoti italiani di Settembre 2015
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nello scorso mese di settembre la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1201 terremoti (una media di 40 sismi al giorno) , un numero leggermente inferiore rispetto al precedente mese di agosto (1248).
In particolare sono stati registrati:
359 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
732 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
101 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
9 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più intenso è stato un terremoto di magnitudo 3.8 con ipocentro ad una profondità di 23km dello scorso 21 settembre a largo delle coste siracusane.
Come riportato da questa mappa dell’ INGV, il sisma è stato ben avvertito in diversi comuni siciliani.
Un altro forte sisma di magnitudo 3.7 con ipocentro superficiale a 7km è stato rilevato il 19 settembre in provincia di Pesaro e Urbino, anche questo è stato ben avvertito dagli abitanti vicino all’ epicentro.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere non stati rilevati dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti
fonte: http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-settembre-2015-2/
In base dati raccolti nel database di ISIDE, nello scorso mese di settembre la rete di monitoraggio dell’ INGV ha registrato 1201 terremoti (una media di 40 sismi al giorno) , un numero leggermente inferiore rispetto al precedente mese di agosto (1248).
In particolare sono stati registrati:
359 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 1.0
732 terremoti di magnitudo compresa tra 1.1 e 2.0
101 terremoti di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0
9 terremoti di magnitudo compresa tra 3.1 e 4.0
0 terremoti di magnitudo maggiore di 4.0
Il sisma più intenso è stato un terremoto di magnitudo 3.8 con ipocentro ad una profondità di 23km dello scorso 21 settembre a largo delle coste siracusane.
Come riportato da questa mappa dell’ INGV, il sisma è stato ben avvertito in diversi comuni siciliani.
Un altro forte sisma di magnitudo 3.7 con ipocentro superficiale a 7km è stato rilevato il 19 settembre in provincia di Pesaro e Urbino, anche questo è stato ben avvertito dagli abitanti vicino all’ epicentro.
NB1 Sono stati considerati i terremoti registrati da ISIDE e che si sono verificati nell’ area geografica compresa tra i 35° e 48° di latitudine e i 6° e 18° di longitudine. Alcuni deboli terremoti di magnitudo minore di 2 potrebbero essere non stati rilevati dalla rete di ISIDE.
NB2 I dati hanno solo valore statistico e non possono essere usati per alcuna predizione di futuri terremoti
fonte: http://meteobergamasco.altervista.org/resoconto-terremoti-italiani-di-settembre-2015-2/
Re: Monitoraggio terremoti italiani
Aggiornamento dell' INGV sullo sciame sismico in atto ai Campi Flegrei
http://meteobergamasco.altervista.org/ingv-comunicato-sullo-sciame-sismico-ai-campi-flegrei/
http://meteobergamasco.altervista.org/ingv-comunicato-sullo-sciame-sismico-ai-campi-flegrei/
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