gfs: peggioramento inizio febbraio.. ti controlliamo...

E' qualche giorno che gfs propone target 7-10 febbraio la svolta..
postiamo qui le carte per quel periodo mettiamo alla prova gfs per vedere se posticipa conferma o altro...






Sarà interessante appena gli altri gm inizieranno a considerare quel target fare un confronto diretto..
ciao

Ottima idea!! la faccenda si fa comunque sempre piu interessante e il blocking di gfs e davvero tosto

Termiche non eccezionali...ma trend confermato!!

Anche in questo run conferme .. Che dite ragazzi?? Non ho controllato ancora i vari run di gefs ma quelli delle 00 davano quasi tutti l'elevazione con colata su di noi

Io non guardo neanche....... tanto la conclusione è la stessa

finalmente l' azzorre sembra in partenza verso l' UK e islanda...

sia lo 06 che lo 00 confermano, anche se sempre oltre le 300h







spaghi molto aperti....

Sempre oltre 300 h pero continuano ad arrivare conferme riguardo la partenza sell'hp verso nord

Interessante questa previsione per febbraio, la fonte e meteoland


Siamo in ritardo rispetto al solito con il focus sul mese a venire, le vicissitudini meteo di Gennaio ci hanno portato in una situazione di forte dinamcità ed incertezza previsionale, i modelli cambiano responso ogni giorno e faticano ad intravedere la linea giusta per le troppe variabili in gioco e per le enormi forze in campo. Un fenomeno molto importante si sta evidenziando da un po di tempo, è quello dello stratwarming, il forte riscaldamento in alta stratosfera, la QBO è ancora negativa alle due quote di riferimento anche se la tendenza alla quota di 30 hPa è di un lento ma costante spostamento dell'indice verso la positività che dovrebbe essere raggiunta entro la primavera o al massimo l'estate, sarà importante da valutare per la stesura delle prossime stagionali estive che vi ricordo saranno online entro Marzo. Le SSTA stanno evidenziando una situazione di anomalia positiva nell'Atlantico settentrionale e negativa nella parte meridionale, anche questa è una situazione che inciderà sull'evoluzione meteo nel medio lungo termine. La NAM in caduta libera a fondo scala con valori di -4  è un chiaro segno di instabilità ancora per molto tempo;  resiste alla quota limite di 1000 hPa una situazione di geopotenziali leggermente positivi, può essere questo che sta impedendo allo stratwarming  di esprimere tutto il suo potenziale distruttivo sulla struttura del VP, al momento è il lobo Canadese il più attivo che sta regalando momenti di gelo estremo negli States costa est, da noi gli effetti sono leggermente più smorzati, ma il Canadese e il lobo Siberiano stanno

evidenziando un'azione a tenaglia sulla penisola e credo che la manterranno ancora per un bel po. Nel mese di Febbraio riteniamo che si possa verificare la destabilizzazione del VP con displacement dello stesso a causa della formazione di un forte anticiclone termico Russo e pulsazione in sede Aleutinica con relativa instaurazione di pattern caratterizzato da NAO- e  AO leggermente negativa o al più neutra e Azzoriano con i massimi in pieno Atlantico ovest, questo aprirà la strada ad un mese dominato dalle perturbazione atlantiche che a ripetizioni visiteranno la nostra penisola con frequenti minimi di bassa pressione posizionati sul Ligure e precipitazioni su tutto il nord e parte del centro,  ovviamente al momento è impossibile sapere se il target maggiore sarà il nord o il centro con adriatiche,  discorso a parte per le temperature che non dovrebbero raggiungere i valori record registrati nel Febbraio 2012 ma che consentiranno un ottimo innevamento per le nostre Alpi e  ancora qualche eposodio di neve e gelo sin in pianura, episodi che potrebbero  anche essere importanti,  molti siti meteo professionali e non da tempo stanno enfatizzando le conseguenze dello stratwarming in atto ma non sempre ll coupling tra strato  e tropo avviene con relative conseguenze. Concludiamo dicendo che Febbraio sarà un mese invernale, freddo e perturbato con frequenti episodi di maltempo e precipitazioni nettamente  sopra la media in un contesto termico nelle medie del periodo.

il ballerino per eccellenza...

L'illusionista gfs in pieno show....

Gli effetti del “Major Stratwarming” cominciano a delinearsi nella troposfera; Canada e USA si preparano al gelo
fonte:meteowebSolo ora, nella troposfera, si iniziano a sentire gli effetti del possente “Stratwarming” che da inizio mese si è attivato sopra il mar Glaciale Artico. Il brusco riscaldamento della stratosfera nelle prossime settimane potrebbe provocare un vero e proprio scombussolamento nella troposfera, favorendo il verificarsi di importanti ondate di freddo fra l’area canadese, il nord degli Stati Uniti, assieme ai paesi europei e a quelli dell’Asia centro-settentrionale. In genere lo “Stratwarming”, con molta probabilità, comincia ad insorgere quando la circolazione generale emisferica comincia a presentare un andamento piuttosto ondulato, per lo sviluppo di “forcing” troposferici sempre più intensi, specie fra il Pacifico settentrionale e il nord Atlantico, dove vanno a costruirsi imponenti “blocking” (promontori anticiclonici di blocco, distesi lungo i meridiani) che arrestano le impetuose correnti zonali. In questa fase sopra le latitudini artiche, a causa degli intensi “forcing” nell’alta troposfera, si possono verificare degli intensi riscaldamenti stratosferici che tendono a propagarsi verso l’alta troposfera, favorendo un sensibile aumento dei valori di geopotenziale che vanno ad instaurare una potente cellula anticiclonica dinamica troposferica sopra l’Artico.

Ma molto probabilmente, questi improvvisi e intensi surriscaldamenti della stratosfera sopra l’Artico, possono essere indotti pure a sensibili variazioni dell’attività solare, data la particolare interazione che esiste fra la radiazione solare e lo strato di ozono preesistente nella stratosfera. Bisogna considerare che in un evento di “Major Stratwarming”, abbastanza forte, le temperature nella bassa stratosfera artica possono crescere in modo drastico, anche di +50°C +60°C rispetto ai valori standard. Una anomalia termica positiva veramente impressionante che produce un vero e proprio sconvolgimento barico sulla troposfera sottostante. Il meccanismo è sempre lo stesso. L’intenso surriscaldamento, che interessa la parte bassa della stratosfera, tende inevitabilmente ad estendersi verso il basso, interessando pure l’alta troposfera. Qui il sensibile aumento termico, che scivola dalla stratosfera, produce un forte aumento dei valori di geopotenziale. Si vengono cosi a creare dei massimi di geopotenziale, fra bassa stratosfera e alta troposfera, i quali tendono a collaudare una imponente area anticiclonica, ben strutturata nell’alta troposfera, che si estende ulteriormente verso il basso, andando cosi a destabilizzare la figura del vortice polare, la quale, di tutta risposta all’attacco anticiclonico e all’improvviso aumento dei geopotenziali in quota, andrà a spaccarsi in due o più “lobi” (“split”) in movimento verso le medie latitudini, fra l’Asia settentrionale, il nord America e l’Europa.

Andando alla deriva, fra l’America settentrionale, l’Europa e l’Asia centro-settentrionale, i vari “lobi” del vortice polare, ormai frantumato in più tronconi dalla potente circolazione anticiclonica instaurata sopra il Polo Nord, tenderanno ad arrecare condizioni di intenso maltempo, con nevicate diffuse e un consistente calo termico nelle aree maggiormente interessate. I vari “lobi” secondari del vortice polare, scivolando verso le medie latitudini, vengono alimentati dal costante afflusso di masse d’aria molto gelide, d’estrazione artica, pilotate dal robusto anticiclone artico che si va a collocare, temporaneamente, al di sopra del mar Glaciale Artico, con massimi barici che spesso possono oltrepassare i 1040-1050 hpa. Negli ultimi dieci anni si è registrato un notevole incremento degli episodi di “Stratwarming”, forse in relazione alla perdita di ghiaccio marino artico. Difatti, dall’estate del 2007 a quella del 2012 il ghiaccio marino artico ha raggiunto il minimo di estensione mai registrata da quando sono entrati in scena i dati del satellite polare, nel 1979. In genere, ogni volta che si viene a realizzare un intenso “Stratwarming”, l’area ciclonica che gira tipicamente sopra il Polo Nord, nota anche con il termine di vortice polare, viene fortemente indebolita o sostituita dalla formazione di un robusto anticiclone artico, pronto a partorire intense ondate di freddo pronte a dirigersi verso l’area temperata, mentre l’Artico vive delle fasi di clima decisamente più mite, con temperature medie superiori alle medie del periodo.

Tali ondate di freddo possono verificarsi anche dopo trenta giorni dall’inizio dello “Stratwarming”. Per quel che concerne l’evento in corso notiamo subito come il forte riscaldamento stratosferico sia riuscito a propagarsi fino all’alta troposfera, riuscendo a far incrementare il geopotenziali in quota sopra la regione artica, con la formazione di un potente anticiclone artico, con massimi barici pronti a toccare i 1060-1064 hpa nella parte più settentrionale del mare della Siberia Orientale, poco a nord-est delle isole della Nuova Siberia. Lo sviluppo di questo potente anticiclone in piena regione artica ha letteralmente tagliato in due la figura del vortice polare troposferico, permettendo all’aria gelida d’estrazione polare di espandersi dal mar Glaciale Artico in direzione dell’area canadese, l’Europa centro-settentrionale e buona parte del comparto siberiano, dove da giorni si continuano a registrare intense ondate di gelo, accompagnate da forti nevicate e venti intensi apportati dall’azione perturbatrice del “lobo” siberiano.

Nelle prossime settimane l’influenza di questo potente regime anticiclonico, frutto dell’intenso “Stratwarming”, avrà come principale effetto un radicale indebolimento dell’intensità del ramo principale del “getto polare”, con la formazione di grandi onde risonanti planetarie, capaci di ergere imponenti “blocking” (promontori anticiclonici di blocco, distesi lungo i meridiani) pronti ad arrestare il flusso delle correnti zonali per i più proficui scambi meridiani (scambi di calore fra polo e tropici) convergenti in direzione del mar Glaciale Artico. Insomma, niente di meglio per la realizzazione di importanti ondate di gelo pronte a scivolare fino alla fascia temperata, con possibili risentimenti sino alle latitudini sub-tropicali. Dopo la Siberia centro-occidentale e parte dell’Europa centro-settentrionale i prossimi a patire gli effetti di questo “Stratwarming” d’inizio 2013 saranno proprio il Canada e gli Stati Uniti settentrionali, pronti ad essere colpiti entro fine mese da importanti irruzioni di aria fredda, in grado di riportare neve e gelo fino al sud degli States, dopo un inizio inverno insolitamente mite e privo di neve.

Andrea Corigliano uno dei meteoman migliori inizia a commentare gfs target
7-10 febbraio..
Conferme sulle tre fasi meteorologiche. Poi... una nuova invernata a febbraio?

Ogni giorno i modelli digeriscono una mole infinita di dati che, una volta immessi nelle equazioni fisico-matematiche che li costituiscono, forniscono come risposta gli stati futuri dell'atmosfera alle diverse scadenze temporali. Se questi stati futuri, detti anche "scenari", sono calcolati simultaneamente dal Sistema Probabilistico di Ensemble (EPS), possono fornire al meteorologo un'idea di quella che potrebbe essere la linea di tendenza più o meno probabile sul lungo termine, nel momento in cui si associa anche la percentuale di attendibilità della previsione a seconda di come questi scenari siano raggruppati in "cluster" ed in base a quanto questi "cluster" siano popolati: in parole povere, attraverso alcune tecniche si uniscono gli scenari in gruppi all'interno dei quali confluiscono gli stati futuri dell'atmosfera che sono all'incirca accomunati dallo stesso pattern sinottico: maggiori sono gli scenari che inquadrano la stessa evoluzione, più elevata è la probabilità associata a quel tipo di configurazione sinottica individuata dal "cluster".

Ecco... in base a queste procedure, il sistema EPS del Centro Europeo (ECMWF) ha al momento inquadrato le tre fasi meteorologiche che detengono, al momento, la probabilità più elevata che possano verificarsi fino alla fine del mese: quella fredda legata all'arrivo di aria polare continentale che dall'est europeo interessa già i settori centrali del nostro continente a nord delle Alpi (tra giovedì 24 e domenica 27 gennaio); quella perturbata legata al passaggio di una nuova perturbazione atlantica all'inizio della prossima settimana e che potrebbe attivare una stretta ed insidiosa circolazione depressionaria sui mari centro-meridionali con piogge anche a tratti intense (tra lunedì 28 e martedì 29) ed infine il periodo caratterizzato dal ritorno dell'alta pressione, di matrice subtropicale, che potrebbe traghettarci nel mese di febbraio.

Ovviamente, la probabilità associata ad ogni previsione appena emessa su ciascuna fase meteorologica diminuisce man mano che ci spostiamo avanti nel tempo, per cui affermare che una certa configurazione è al momento la più probabile, non significa automaticamente che questa percentuale sia elevata. Anche se non disponiamo del raggruppamento in cluster degli scenari del sistema EPS del modello americano GFS, possiamo anche in questo caso giungere però alle stesse conclusioni. In particolare, concentrandosi sull'andamento del campo della temperatura e lasciando per un attimo in disparte la previsione del peggioramento dell'inizio della prossima settimana, in base agli scenari di ensemble riportati nelle figure 1, 2 e 3 e che riportano, rispettivamente, gli scenari previsti per il Nord, per il Centro e per il Sud, possiamo affermare con un buon margine di sicurezza quanto segue:

1) che nella fase A, tra il 24 ed il 27 gennaio, è molto probabile un calo delle temperature. Questa diminuzione sarà trascurabile al Nord, moderata al Centro e lieve al Sud. In effetti, dovrebbero essere le regioni centrali quelle maggiormente esposte alle correnti in arrivo dai Balcani, con l'arrivo dell'isoterma di -5 gradi alla quota isobarica di 850 hPa che classificherebbe la fase come in linea con le normali irruzioni di aria fredda per questo periodo dell'anno;

2) che al seguito del passaggio della perturbazione che giungerà all'inizio della prossima settimana, potrebbe aprirsi una fase più mite (fase B) per l'espansione di un promontorio di origine subtropicale: in base agli scenari a disposizione oggi, possiamo affermare che la probabilità di avere un periodo con temperature al di sopra della norma è più alta al Nord, perché è qui che il maggior numero di scenari si mantiene al di sopra della linea rossa. Si tratta però di un periodo più caldo della norma che non è possibile al momento quantificare con precisione a causa della dispersione ancora notevole degli scenari stessi.

E dopo? Cosa potrebbe riservarci la prima decade di febbraio? Ultimamente, in modo del tutto casuale, alcune corse del modello americano hanno inquadrato più di una volta, nella previsione deterministica ufficiale, l'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso il nord Atlantico, a cui sarebbe legata una discesa di aria particolarmente fredda dalle alte latitudini. Ed è bastata una prima bozza di pattern per tornare a sentir gridare "Al lupo, al lupo!" e richiamare così all'attenzione la massa con linee di tendenza che evocano al gelo, ma che sono di dubbio valore scientifico. Perché, sempre dando credito agli output dei modelli e non a come vorremmo che il tempo si comportasse, l'evento gelido è... appeso ad un filo: si tratta di quello scenario, l'unico sui 20 calcolati, che è possibile notare al Centro-Nord e che, essendo equiprobabile a tutti gli altri scenari, ha ad oggi appena il 5% di probabilità che possa verificarsi. Ciò non toglie che, comunque, a seguito della fase B non possa verificarsi un calo delle temperature: sono ipotesi sostenute almeno in parte dall'ensemble ma che dovranno ovviamente essere (eventualmente) confermate nei prossimi aggiornamenti.

Andrea Corigliano

Articolo che mo' leggero con calma nella pausa di mezzogiorno!! Comunque mi pare di capire che avremo un bel febbraio ricco di movimento

mi basterebbe solo che ci sia un tempo perturbato e fresco e a me va bene! Senza nessun evento estremo (di temp) ma con tantissima neve sopratutto in montagna...

Molto piacevoli Le carte di gfs06 nel long



Prima pero ci tocca subire qualche giorno primaverile

Freddo power con questa

Non fa vedere la -20 o nevicate da 3 metri quiindi la gente può prenderle come carte da estate ma l'impianto che vede gfs mi piace ....