Le cause del temporale a Milano del 26/02/2014
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Le cause del temporale a Milano del 26/02/2014
Riporto qui il commento di Andrea Corigliano sulle cause del temporale di ieri sera su Milano. Molto didattico
TEMPORALE SU MILANO: ECCO TUTTI I FATTORI SCATENANTI
Il temporale che ha interessato il milanese mercoledì sera è stato davvero inusuale per tre motivi: (1) per la stagione in cui si è verificato (inverno); (2) per il momento della giornata in cui si è verificato (ore serali); (3) per la durata (circa 3 ore). A tutti gli effetti, il fenomeno ha avuto le caratteristiche tipiche di un temporale tardo-primaverile o addirittura estivo. In particolare, le cause che stanno alla base della sua formazione sono riassumibili nei seguenti punti:
“Dry intrusion” in quota (foto 1) – Dal satellite di nota una intrusione di aria secca in quota che dal Ponente Ligure è penetrata fino in Lombardia (evidenziata da quella canale grigio scuro): l’aria secca è più pesante di quella umida e quindi ciò ha particolarmente accentuato l’instabilità atmosferica.
“Avvezione di vorticità ciclonica” a 300 hPa (foto 2) ed a 500 hPa (foto 5) – Si sono verificate le condizioni affinché lungo tutta la colonna atmosferica si attivassero moti verticali ascendenti capaci di mantenere attive per diverse ore le correnti convettive del temporale.
“Streamlines e corrente a getto” a 300 hPa (foto 3) – La disposizione delle correnti in quota, a stretta curvatura ciclonica, ha permesso un’accelerazione di una corrente a getto con l’intrusione fino in Lombardia di una jet streak che è arrivata fino a 30 m/s (circa 110 km orari).
“Divergenza” a 300 hPa (foto 4) – La presenza di un’accelerazione del flusso a 300 hPa (vedi punto precedente) ha generato una divergenza effettiva della massa d’aria in quota che si è manifestata lungo quel canale che dalle coste orientali della Corsica è arrivato fin sulle Alpi lombarde, arricciandosi proprio attorno al Milanese.
“Altezza di geopotenziale” a 500 hPa (foto 6) – Sul Piemonte e su ovest Lombardia era presente il minimo di altezza di geopotenziale, ad evidenziare la presenza in quota di aria più fredda che ha avuto lo stesso ruolo della dry intrusion: accentuare l’instabilità atmosferica.
“Convergenza” dei venti al suolo (foto 7) – Osservando la circolazione al suolo, si può osservare come sul Milanese (cerchio nero) ci sia una convergenza di masse d’aria provenienti da diverse direzioni: da nord-ovest sul Piemonte, da sud sulla Liguria, da nord sulle Alpi lombarde, da nord-est su est Lombardia. Questa convergenza è andata ad riempire il vuoto creato in quota dalla divergenza, con trasporto di massa d’aria tramite le correnti convettive del temporale.
“Alimentazione” di aria più calda da est (foto – Dalla disposizione delle isoterme al suolo, si può osservare come l’alimentazione di aria relativamente più calda che ha contribuito a mantenere in vita il temporale provenga dal Veneto e dall’Emilia Romagna, come evidenzia la forma dell’isoterma di 8 °C, disposta a punta verso il Milanese.
Abbiamo quindi avuto un mix di fattori tutti concordi affinché si sviluppasse questo fenomeno, sebbene sia capitato in un periodo statisticamente molto sfavorevole.
fonte:https://www.facebook.com/andreacorigliano.meteorologo
TEMPORALE SU MILANO: ECCO TUTTI I FATTORI SCATENANTI
Il temporale che ha interessato il milanese mercoledì sera è stato davvero inusuale per tre motivi: (1) per la stagione in cui si è verificato (inverno); (2) per il momento della giornata in cui si è verificato (ore serali); (3) per la durata (circa 3 ore). A tutti gli effetti, il fenomeno ha avuto le caratteristiche tipiche di un temporale tardo-primaverile o addirittura estivo. In particolare, le cause che stanno alla base della sua formazione sono riassumibili nei seguenti punti:
“Dry intrusion” in quota (foto 1) – Dal satellite di nota una intrusione di aria secca in quota che dal Ponente Ligure è penetrata fino in Lombardia (evidenziata da quella canale grigio scuro): l’aria secca è più pesante di quella umida e quindi ciò ha particolarmente accentuato l’instabilità atmosferica.
“Avvezione di vorticità ciclonica” a 300 hPa (foto 2) ed a 500 hPa (foto 5) – Si sono verificate le condizioni affinché lungo tutta la colonna atmosferica si attivassero moti verticali ascendenti capaci di mantenere attive per diverse ore le correnti convettive del temporale.
“Streamlines e corrente a getto” a 300 hPa (foto 3) – La disposizione delle correnti in quota, a stretta curvatura ciclonica, ha permesso un’accelerazione di una corrente a getto con l’intrusione fino in Lombardia di una jet streak che è arrivata fino a 30 m/s (circa 110 km orari).
“Divergenza” a 300 hPa (foto 4) – La presenza di un’accelerazione del flusso a 300 hPa (vedi punto precedente) ha generato una divergenza effettiva della massa d’aria in quota che si è manifestata lungo quel canale che dalle coste orientali della Corsica è arrivato fin sulle Alpi lombarde, arricciandosi proprio attorno al Milanese.
“Altezza di geopotenziale” a 500 hPa (foto 6) – Sul Piemonte e su ovest Lombardia era presente il minimo di altezza di geopotenziale, ad evidenziare la presenza in quota di aria più fredda che ha avuto lo stesso ruolo della dry intrusion: accentuare l’instabilità atmosferica.
“Convergenza” dei venti al suolo (foto 7) – Osservando la circolazione al suolo, si può osservare come sul Milanese (cerchio nero) ci sia una convergenza di masse d’aria provenienti da diverse direzioni: da nord-ovest sul Piemonte, da sud sulla Liguria, da nord sulle Alpi lombarde, da nord-est su est Lombardia. Questa convergenza è andata ad riempire il vuoto creato in quota dalla divergenza, con trasporto di massa d’aria tramite le correnti convettive del temporale.
“Alimentazione” di aria più calda da est (foto – Dalla disposizione delle isoterme al suolo, si può osservare come l’alimentazione di aria relativamente più calda che ha contribuito a mantenere in vita il temporale provenga dal Veneto e dall’Emilia Romagna, come evidenzia la forma dell’isoterma di 8 °C, disposta a punta verso il Milanese.
Abbiamo quindi avuto un mix di fattori tutti concordi affinché si sviluppasse questo fenomeno, sebbene sia capitato in un periodo statisticamente molto sfavorevole.
fonte:https://www.facebook.com/andreacorigliano.meteorologo
Re: Le cause del temporale a Milano del 26/02/2014
da bischero mi ero perso il post. Davvero interessante la spiegazione di corigliano
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