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Microclimi italici: quante differenze!!!

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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 11:27 am


Ciao a tutti...aprrofitto di questo Td per parlare dei tanti microclimi dal nostro paese, che 'regalano' molte differenze anche a distanza di pochi km!

Lampante è stato il caso di giovedì per il Lazio...neve copiosa nel nord della regione, a bocca asciutta gli altri!

Se volete parlare del vostro microclima fatelo pure qua...sarà interessante confontarci! Buona giornata a tutti!

Qui sotto riporto adatatto un articolo che ho scritto per la mia zona!

___________________________________________________________________

QUANDO LA PREVISIONE DIVENTA UNA DELUSIONE!!!
Il Lazio presenta molti microclimi, con grandi differenze tra loro!
I modelli e quasi tutti meteo-man erano concordi: giovedì sera (17/1/13) ed entro la notte successiva,
neve a quote molto basse sul Lazio! Poi la beffa…cosa non ha funzionato?! Cerchiamo di capirlo!
Stavolta ci avevo creduto: alcuni dicevano che Viterbo e Rieti avrebbero fatto il pieno. Da qui i miei dubbi: la mia città (Rieti), eccetto l’anno scorso, ha sempre fatto i “capricci” quando si parla di neve! E dire che mercoledì
mattina le cose erano iniziate bene, grazie ad un rovescio nevoso con annessa spolveratina, durata ahimè
pochissimo! Poi cominciano le beffe: le precipitazioni del pomeriggio sfilano troppo a sud e niente…”Ok,rimane ancora giovedì!”, penso!

Ecco la situazione prevista da modello americano Gfs per la serata del 17!

Microclimi italici: quante differenze!!! 052498_eber1

L’aria fredda scava una depressione che si approfondisce all’incirca nell’Italia centrale.
Gli ingredienti ci sono tutti, eppure le precipitazioni reali sono molto disorganizzate e poco incisive! La zone del viterbese è colpita in pieno, il reatino solo sfiorato. Perché?!?! Rieti e circondata dalle montagne ed evidentemente la posizione del minimo stavolta non ci ha favorito. Ho così salvato alcune immagini del radar nazionale delle piogge della Protezione civile, che sono molto didattiche.
Iniziamo con la situazione alle 18:30 ora italiana:

Microclimi italici: quante differenze!!! 052500_eber2

Ecco il vortice depressionario che si muove in senso antiorario come evidenziato dalla freccia rossa.
Il primo nucleo abbastanza intenso che si trova sul viterbese si muove verso sud-ovest e finirà in mare aperto, perdendo potenza.
Il secondo, a sud di Roma, prova ad entrare all’interno.

Microclimi italici: quante differenze!!! 052501_eber3

Anche il secondo nucleo è ‘allergico’ al reatino e ci evita chirurgicamente!!
Noterete che come si sposta all’interno arrivi spompato … punta poi verso l’Abruzzo dove arriverà comunque attenuato.

L’ultima immagine è riferita alle 5.30 di venerdì 18 ed evidenzia chiaramente l’azione di sbarramento dell’Appennino!

Microclimi italici: quante differenze!!! 052502_eber4

Alcuni fronti modesti stazionano tra il viterbese e il litorale romano, mentre quello più attivo in Abruzzo è ‘bloccato’ dell’Appennino. Il versante Adriatico beneficia così del cosiddetto effetto stau, avendo precipitazioni più insistenti e, in questo caso, anche nevose praticamente fino al piano!
Verso le 5 scorgevo qualche fiocco, ma il vento teso di grecale (da nord-est) era troppo forte. Ormai avevo già capito nella serata precedente che questa non sarebbe stata la nostra occasione. Per vedere neve seria nella mia città ci servono condizioni particolari. Altrimenti la beffa è dietro l’angolo!!! Il fatto di avere le montagne
intorno non sempre ci favorisce in questo senso. Anzi, spesso siamo riparati ad est e i fronti da ovest non riescono a raggiungere le zone interne con la stessa intensità!
Almeno noi amanti del freddo possiamo consolarci nel vedere gli Appennini ben innevati, così da gustare paesaggi meravigliosi, come il “nostro” Terminillo!

Microclimi italici: quante differenze!!! 052503_eber5

(Foto di inizio gennaio 2013)

Questo inverno avrà ancora altre cartucce da sparare! E spero che stavolta sia anche il nostro turno!!
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 11:58 am

U bel post questo.

A volte un solo fiocco e capace di regalare emozioni a noi appassionati non vedere la nevicata tanto attesa e tanto annunciata e qualcosa di molto triste che solo noi possiamo capire. Complimenti per l'articolo Wink


Passando ai vari microclimi, be' in Italia ce ne sono moltissimi.
Ad esempio l'altro giorno quando ha nevicato, nella mia zona sono scesi 4cm a 1-2 km precisamente intimiamo siamo arrivati a quasi 6 cm e a carimate 3 km da me praticamente non ha fatto nulla, solo fiocchi fradici o acqua ..
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 12:15 pm

Non parliamo del piemonte allora si passa dal cuscino cuneese(molto resistente) fino al vercellese e novarese che cedono quasi subito
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 12:21 pm

Per non parlare del buco che ha il torinese quest'anno mentre in altre zone fiocca
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 12:22 pm

E' un anno no ma ci rifaremo quest'estate qauando con la +20 in tutta italia il torinese con la +8 Very Happy chiuso ot
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 12:35 pm

Perché ot? Fa sempre parte del clima italiano Wink
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 12:45 pm

Altra considerazione la ghiacciacia cesana che a pari temperatura delle località over 2500 si trova a una quota di 1800 Twisted Evil Twisted Evil
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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 12:46 pm

Grazie ragazzi...parlando di microclimi potete sfogarvi senza andare Ot!!! lol!
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 12:50 pm

eb717 ha scritto:Grazie ragazzi...parlando di microclimi potete sfogarvi senza andare Ot!!! lol!

Ho visto il tuo articolo sulla home page di ml i miei complimenti eb grandissimo Cool

Comunque parlando di clima, be' ad esempio da me ora nevischia da eb no lol!
Scusa la battuta Laughing
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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 1:01 pm

Da me ha nevischiato...il problema è che io mi becco il richiamo mite e ti inveceti becchi la neve!!!!
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 1:03 pm

Diglielo eb che non è giusto che si becca tutta la neve lui
P.S: ma il tuo vero nome qual'è?? se si può sapere Wink
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 1:05 pm

Qui quello che si beccherà piu neve di tutti e Gian Laughing

Comunque in queste occasione il centro sud purtroppo si scalda mica male
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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 1:07 pm

riccardo 94 ha scritto:Diglielo eb che non è giusto che si becca tutta la neve lui
P.S: ma il tuo vero nome qual'è?? se si può sapere Wink
Eber
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 1:08 pm

Pensa solo al 2008/2009 da noi nevone da loro caldone Shocked Shocked mi ricordo 20° a natale in adriatico puglia ,abruzzo
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 1:09 pm

Fresco fresco atto di microclima .. Zona intimiamo nevica da me solo sparpagli ora .. Sempre così succede Laughing
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Messaggio Da riccardo 94 Sab Gen 19, 2013 1:09 pm

Mi hai sconvolto pensavo chissà quale nome invece Eber lo sai che è la prima volta che lo sento CHIUSO Ot Wink
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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 1:22 pm

Da qui eb...chiudo!
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Messaggio Da eb717 Sab Gen 19, 2013 6:26 pm

La scaldatona incombe e intanto qui registro ancora 4 gradi e ho una +5 a 850 hPa sulla testa!! Anzi viaggiando per la piana reatina poco fa il termometro della macchina segnava +2 indicativamente, segno che in certe zone è rimasta ancora qualche sacca di aria fredda al suolo!
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Messaggio Da luca90 Sab Gen 19, 2013 6:43 pm

Qui eb il cuscino sta reggendo alla grande per ora, anzi il minimo per ora sta risucchiando aria fresca da est, niente male ... Cool
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Messaggio Da luca90 Dom Gen 20, 2013 2:03 am

Microclima canturino in azione, carimate poca neve in confronto alla mia zona, siamo a pochi km di distanza e ora addirittura passando da li cadeva un po' di pioggia Shocked

Qui da me nonostante l'indebolimento delle precipitazioni cadono fiocco anche se purtroppo iniziano ad essere molto umidi
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Messaggio Da riccardo 94 Dom Gen 20, 2013 8:38 am

Qua ha continuato bene tutta la notte Laughing Laughing
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Messaggio Da koko Lun Gen 21, 2013 8:25 am

il microclima romagnolo...
fonte meteomondo

IL CLIMA DELLA ROMAGNA

La Romagna è costituita, partendo da Est, dalle provincie di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena e parte della provincia di Bologna, sino a Castel S. Pietro escluso. Il punto più in alto è il M. Falterona, che arriva a 1654 metri s.l.m., mentre il punto più depresso è nei dintorni di Alfonsine (RA), con qualche metro sotto il livello del mare (mi pare a –11 metri s.l.m.).

Il clima che caratterizza questa regione è piuttosto particolare, particolarità data specie dalla presenza degli Appennini e, per una certa percentuale, anche dalla presenza del mare. Questa zona d’Italia è certamente da inserire nell’Italia del nord, dato che vi è un clima sub-continentale accentuato (eccetto le zone costiere, sino a circa 15 km dal mare), che vedremo poi. La Romagna, climaticamente parlando, si può suddividere in 5 zone. La prima, sempre partendo da Est, è costituita dalle coste (sino a circa 10-15 km da esse) e dalla zona sud-orientale dove questo tipo di clima si addentra un po’ più verso l’entroterra sino a Cesena (Cesena è una via di mezzo tra la prima e la terza zona). La seconda è delineata dalla provincia di Ravenna (la cosiddetta "bassa") escludendo la zona a Sud (e anche quella strettamente a Nord) della Via Emilia. La terza si identifica nella zona compresa tra Forlimpopoli (a metà via tra Cesena e Forlì) e Castel Bolognese escluso (tra Faenza e Imola); inoltre il lato Sud è delineato dagli Appennini mentre il lato Nord dalla, diciamo così, seconda zona climatica a cui ho accennato prima. La quarta è la rimanente parte della Romagna, cioè la zona da Castel Bolognese a Castel S. Pietro escluso. Infine, la quinta, è costituita dagli Appennini. E ora iniziamo a descrivere ogni peculiarità di queste cinque zone, ricordando che questa divisione non è precisissima a causa, ad esempio, delle locali brezze di mare e/o di monte (in quanto non potevo dividerla in mille zone rendendo molto più confusa la situazione) ma, ogni regione climatica, è piuttosto diversa dall’altra:

zona 1) Questa è la zona che viene decantata dai mass-media escludendo tutte le altre, facendo apparire la Romagna tutta uguale, mentre invece si tratta solo di ¼ di tutto il territorio. E’ la zona meno fredda di tutta la Romagna e la meno continentale. La parte meridionale è caratterizzata da un clima meno nebbioso e più mite ma più piovoso, a differenza delle coste ravennati dove la nebbia è più presente ma le piogge si presentano meno di frequente. Le escursioni, sia giornaliere che annuali sono, ovviamente, ridotte rispetto alla restante Romagna, in quanto questa zona ha un clima che risente dell’influsso del mare. Non rare le mareggiate con forti venti di Bora (non è un caso unico che d’inverno, durante le irruzioni di aria gelida da N/E, il mare riesca a giungere sino in fondo alla spiaggia, seppur vengano innalzate barriere di sabbia alte anche 3 metri) mentre, un altro vento tipico della parte sud-orientale, è quello caldo di caduta dagli Appennini da S/W che, per compressione, si riscalda e diventa secco e porta le temperature a livelli alti (è il foehn appenninico, chiamato anche pseudo-foehn e Garbino nel solo riminese), sino a punte locali di 20°c anche d’inverno (ma esiste anche quello freddo), favorendo un’ombra pluviometrica sulla Romagna con annesse schiarite favoniche, che persisteranno sin quando il vento, col progredire della perturbazione atlantica, non girerà da S/E. Questo vento, presente anche nella terza zona, si attiva, di solito, di sera o di mattina e non dura, in genere, più di 12 ore. Ultimamente questo vento risulta meno presente d’estate (in queste condizioni, specie al mare, la situazione non è delle più comode…) e più presente d’inverno, anche se non è frequente. Le nevicate si presentano circa ogni 2 anni, eccetto la parte sud-orientale (coste escluse), dove queste si verificano ogni anno. Il massimo precipitativo si ha, come in tutta la regione e in tutto il Nord Italia, in autunno, mentre in estate le precipitazioni hanno carattere quasi esclusivamente temporalesco;

zona 2) La zona certamente più nebbiosa di tutta la Romagna è questa in questione, con vari giorni di nebbie persistenti e fitte che vanno da ottobre ad aprile (ed occasionalmente negli altri mesi). Questa caratteristica permette di avere temperature massime medie piuttosto basse specie d’inverno. La provincia di Ravenna è la zona meno piovosa della Romagna, in quanto le restanti zone che ho delimitato risentono dell’influenza del mare (la prima) e dell’effetto stau. La parte sul confine di N/E di questa zona è leggermente mitigata dalle Valli di Comacchio. In inverno soprattutto, le temperature minime, in presenza dell’Anticiclone Russo-Siberiano, risultano le più basse di tutta la regione, in quanto, l’aria fredda ferma, come lo è in presenza dell’anticiclone sopraccitato, risultando più pesante di quella calda, rimane nelle zone più basse del territorio (e, in questa regione, questa zona è la più depressa). Infine, questa zona è quella che probabilmente vede, anche se in maniera minore come quantità, i più forti temporali e violentissime grandinate;

zona 3) è la zona più nevosa di tutta la regione - specie nella parte compresa tra Forlì e Faenza Est - e anche di tutta Italia (a livello di pianura), specie per quanto riguarda la frequenza e la qualità delle nevicate (circa 3-4 volte l’anno di apporti al suolo di neve, solitamente farinosa o seguita da un periodo molto freddo; certamente non nevicate da cuscinetto). Questa sua peculiarità è data dalla lontananza non esagerata dal mare che umidifica i venti secchi da N/E e dalla vicinanza agli Appennini (accentuato effetto stau durante le irruzioni di aria gelida da N/E). Secondo un studio del Professore Merlini, Forlì è la città più umida della Romagna e tra le più umide d’Italia, che, a livello personale, non condivido. Un’altra particolarità della terza zona è lo pseudo-foehn, che risulta meno presente nella quarta. Questo inibisce le piogge in presenza di una perturbazione che provenga troppo da N/W, in quanto questa situazione favorisce venti da S/W e conseguentemente, anche se certamente non sempre, pseudo-fhoen. Solo a fine evento le piogge si presenteranno. Specialmente nella zona tra Faenza e Castel Bolognese sono frequenti i temporali estivi, dato che Forlì è leggermente troppo distante dagli Appennini, mentre da Cesena in poi l’influenza delle brezze marine estive mitigano leggermente le temperature, sfavorendo le termiche. Pericolosi sono i temporali auto-rigeneranti che si formano vicino agli Appennini: in pratica un temporale favorisce la formazione di un successivo temporale (ora non sto a spiegare il motivo), in una zona così conformata, fenomeno che, se accade, si esaurisce solo nella tarda serata, quando la temperatura decresce, aumentando di molto situazioni di allagamenti;

zona 4) è la parte più continentale probabilmente dell’intera regione. Non presenta caratteri particolari. Forse, come media annuale, è quella con le temperature più basse.

zone 5) è la parte di tutta la catena appenninica più fredda d’Italia (Appennino emiliano escluso), in quanto è esposta ai venti molto freddi da N/E. D’inverno la neve, dai 1000 metri in su, è mediamente alta circa un metro e, non rare, sono le situazioni che vedono più di due metri sulle cime. In provincia di Forlì ci sono le, mai ricordate, Foreste Casentinesi, la più grande e fitta foresta d’Italia, un vero spettacolo della natura quasi sempre ignorata dai mass-media a favore di meno di un centinaio di chilometri di spiagge e acque sporche dell’Adriatico Settentrionale. Gli Appennini, come ricordato, condizionano molto il clima romagnolo, in quanto producono effetto stau e effetto favonico in determinate situazioni, oltreché a favorire i temporali estivi. Più volte, una volta raggiunta la cima, si possono osservare due tipi di tempo completamente opposti da un versante all’altro. Le temperature più basse possono raggiungere i –15/-20°c.

In sintesi, il clima romagnolo vede la prima zona quella meno fredda, la seconda la più nebbiosa, la terza la più nevosa e, probabilmente, la più interessante in quanto vede la presenza di tutte le situazioni meteorologiche (neve, vento, nebbia, grandine, temporali…), la quarta quella più continentale e, l’ultima, quella con clima più rigido.

Per dare un’idea della continentalità della regione, presento il divario termico tra le temperature medie del mese più freddo e del mese più caldo del 2001 a Forlì (presento questo dato perché è il più recente e perché è della mia città, ma è un dato valido all’incirca per tutte le zone e per tutti gli anni): oltre 24,62°c di divario! Si consideri, per fare un esempio, che, analizzando solo la temperatura, uno scarto superiore ai 20°c sia da considerare da clima continentale; perciò, in questo caso, siamo ben oltre tale limite. Inoltre, un altro indice di continentalità, è dato, come detto prima, dal massimo precipitativo presente in autunno. Gli estremi di temperatura registrati in pianura, vanno da –25,6°c di Alfonsine (RA), agli oltre 40°c registrati nell’estate 2000 in qualche città, come a Faenza (RA).

La media delle precipitazioni va dai circa 500 mm. annui della "bassa", agli oltre 800 mm. dell’imolese, montagne escluse dove, gli apporti, naturalmente, sono superiori.

Per quanto riguarda il vento, in estate è prevalentemente da N/E, in autunno da W, d’inverno da W/N/W e da N/E e in primavera è variabile. Da segnalare che, il 26/12/99, a Forlì vennero toccati i 142 km/h di vento, durante una profonda depressione di 976 mb.

La nebbia, per più giorni può perdurare al suolo, specie nella bassa, per interi giorni e non è raro che d’inverno, in situazione anticiclonica, la nebbia si sollevi, divenendo ancor più difficile da scalzare da possibili venti, provocando una situazione di forte freddo al suolo anche per una settimana su tutto il territorio mentre, caso mai, al N/W d’Italia, il vento ha già rasserenato il cielo.

Ed eccoci alla neve. Questa, come accennato prima, non si presenta quasi mai per effetto cuscinetto (eccetto sulla parte più occidentale della Romagna) in quanto, sul versante adriatico, i venti da S/W e da S/E che anticipano una perturbazione atlantica si manifestano in via anticipata rispetto al N/W, riscaldando l’aria. Ma, certamente, preferisco le nevicate che si hanno da noi, con temperature molto più basse, anche se risultano meno abbondanti per il fatto che le perturbazioni atlantiche sono più ricche di umidità rispetto ai venti di Bora. Inoltre, queste si hanno, per le condizioni grazie alle quali si creano (cioè grazie ad irruzioni gelide da N/E), all’inizio di un periodo freddo, e non alla fine, consentendo di rimanere al suolo per più giorni, diversamente da quanto accada nel settore W del Nord Italia.

Per quanto riguarda le stagioni, infine, la primavera risulta foriera di piogge e, soprattutto a marzo, e a volte ad aprile, di forti colpi di coda dell’inverno, che portano ghiacciate e nevicate sino in pianura. Non di rado nella terza decade di maggio si verifica un anticipo d’estate a cui fa seguito una prima parte di giugno con piogge e temperature relativamente in picchiata. Dalla seconda metà di giugno inizia l’estate, la quale è afosa e piuttosto secca, specie nella provincia forlivese, con qualche temporale, specie nel ravennate e nell’imolese-faentino. E’ certamente la stagione più noiosa, specie per quanto riguarda noi forlivesi. Le prime avvisaglie dell’autunno si hanno a inizio settembre. L’autunno si conclude attorno alla metà di novembre. In questo periodo le piogge sono consistenti. Attorno al 15-20 di novembre si ha un brusco calo delle temperature, con ghiacciate e possibili nevicate in pianura. Poi arriva l’inverno che dura sino a inizio marzo, con un leggero e momentaneo aumento termico nella prima metà di febbraio. Le piogge non sono molto consistenti e, generalmente, l’apporto idrico è dovuto in maggior percentuale, alle nevicate.

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Messaggio Da riccardo 94 Lun Gen 21, 2013 2:37 pm

142 km/h uao Shocked Shocked
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Microclimi italici: quante differenze!!! Empty Re: Microclimi italici: quante differenze!!!

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