I VENTI STRATOSFERICI 2 PARTE
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I VENTI STRATOSFERICI 2 PARTE
FONTE METEOGIULIACCI
Cambia il vento al Polo Nord, ondate di gelo più frequenti
Le masse d’aria gelida tendono a “sfuggire” con maggior facilità
Le variazioni della circolazione atmosferica nella regione artica, già descritte in un altro articolo, oltre ad aver favorito uno scioglimento senza precedenti della Calotta Polare Artica potrebbero anche rendere molto più aspri gli inverni in Europa e Nord America. Queste almeno sono le conclusioni di una ricerca (“The Recent Shift in Early Summer Arctic Atmospheric Circulation”) pubblicata a inizio ottobre sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.
Lo studio, cui ha partecipato un team di ricercatori provenienti dalla Rutgers University del New Jersey, dalla University of Sheffield e dal Joint Institute for the Study of the Atmosphere and Ocean di Seattle, è stato condotto esaminando il vento osservato nella regione al confine con il Circolo Polare Artico nel periodo fra il 2007 e il 2012 e confrontando tali dati con i valori medi del periodo compreso fra il 1981 e il 2010.
Gli studiosi hanno così scoperto che negli ultimi anni il normale flusso del vento in quota, che scorre da ovest verso est, è stato sostituito con una certa frequenza da venti disposti in direzione nord-sud, capaci di volta in volta, a seconda che soffino da nord verso sud o viceversa, di trasportare aria gelida verso le medie latitudini piuttosto che correnti tiepide fin nel cuore dell’Artico. In pratica le correnti che normalmente scorrono veloci in senso antiorario attorno al Polo Nord, e che perciò contribuiscono a isolarlo dalle latitudini più basse, sempre più spesso tendono a ondularsi, e queste oscillazioni aprono la porta alla discesa verso sud di masse d’aria estremamente gelida.
Questo cambiamento del vento nella regione artica secondo gli autori della ricerca dimostrerebbe l’esistenza di un forte legame tra le variazioni della circolazione atmosferica al Polo Nord e il clima delle medie latitudini. In particolare, come già avvenuto nel recente passato, nel corso dell’inverno con inusuale frequenza masse gelide provenienti direttamente dal Polo Nord potrebbero irrompere su Stati Uniti ed Europa Occidentale. Insomma, a causa di un vento più irregolare nella regione Artica, anche il nostro inverno potrebbe diventare decisamente più instabile, con la frequente alternanza fra periodi miti e fasi estremamente gelide e nevose.
Cambia il vento al Polo Nord, ondate di gelo più frequenti
Le masse d’aria gelida tendono a “sfuggire” con maggior facilità
Le variazioni della circolazione atmosferica nella regione artica, già descritte in un altro articolo, oltre ad aver favorito uno scioglimento senza precedenti della Calotta Polare Artica potrebbero anche rendere molto più aspri gli inverni in Europa e Nord America. Queste almeno sono le conclusioni di una ricerca (“The Recent Shift in Early Summer Arctic Atmospheric Circulation”) pubblicata a inizio ottobre sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.
Lo studio, cui ha partecipato un team di ricercatori provenienti dalla Rutgers University del New Jersey, dalla University of Sheffield e dal Joint Institute for the Study of the Atmosphere and Ocean di Seattle, è stato condotto esaminando il vento osservato nella regione al confine con il Circolo Polare Artico nel periodo fra il 2007 e il 2012 e confrontando tali dati con i valori medi del periodo compreso fra il 1981 e il 2010.
Gli studiosi hanno così scoperto che negli ultimi anni il normale flusso del vento in quota, che scorre da ovest verso est, è stato sostituito con una certa frequenza da venti disposti in direzione nord-sud, capaci di volta in volta, a seconda che soffino da nord verso sud o viceversa, di trasportare aria gelida verso le medie latitudini piuttosto che correnti tiepide fin nel cuore dell’Artico. In pratica le correnti che normalmente scorrono veloci in senso antiorario attorno al Polo Nord, e che perciò contribuiscono a isolarlo dalle latitudini più basse, sempre più spesso tendono a ondularsi, e queste oscillazioni aprono la porta alla discesa verso sud di masse d’aria estremamente gelida.
Questo cambiamento del vento nella regione artica secondo gli autori della ricerca dimostrerebbe l’esistenza di un forte legame tra le variazioni della circolazione atmosferica al Polo Nord e il clima delle medie latitudini. In particolare, come già avvenuto nel recente passato, nel corso dell’inverno con inusuale frequenza masse gelide provenienti direttamente dal Polo Nord potrebbero irrompere su Stati Uniti ed Europa Occidentale. Insomma, a causa di un vento più irregolare nella regione Artica, anche il nostro inverno potrebbe diventare decisamente più instabile, con la frequente alternanza fra periodi miti e fasi estremamente gelide e nevose.
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