I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
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I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Non vi è dubbio che il nostro meraviglioso pianeta sia costituito per lo più da H2O ma attoriprncipali del clima sono gli oceani.Per esempio prendiamo alcuni indici:
PNA= pattern nord atlantico
NAO= north Atlantic oscillation
nino e nina sono variazioni di temperatura di un oceano
Non ci sono dubbi sull'importanza degli oceani, vediamo la corrente per eccellenza:
quella del Golfo(GUlf stream).
le fonti sono vari aricoli sul web
Il clima attuale è diverso, se pur non di molto, da quello della prima metà del secolo. Secondo molti studiosi di climatologia, però, tutto ciò è normale dato che le variazioni climatiche ci sono sempre state nella storia del nostro pianeta. Anzi, se nella parola “clima” è possibile includere anche le vicende giornaliere del tempo, diventa facile intuire che il mutamento avviene in ogni istante: dalle raffiche di vento che si verificano in una frazione di minuto, alle variazioni lentissime compiutesi in migliaia di anni durante le ere geologiche. Ogni fenomeno, pertanto, ci offre la prova che il clima è in costante fluttuazione.
Inoltre se consideriamo soltanto le vere oscillazioni del clima, tralasciando i fenomeni di breve durata legati all’evoluzione giornaliera delle condizioni atmosferiche, è doveroso rilevare in primo luogo che queste, in certe epoche, sono state di grande entità, così da sconvolgere il paesaggio naturale. Le più forti variazioni della temperatura, e di conseguenza dell’ambiente geografico collegato con il clima, si sono verificate al passaggio da una glaciazione a una fase di clima caldo (o almeno mite) e viceversa, sia in quelle regioni che in momenti diversi sono state ricoperte e poi liberate dalle calotte glaciali, sia nelle aree immediatamente contigue all’espansione dei ghiacci.
Se il clima è animato da un costante mutamento, ciò avviene come risposta a varie cause oscillanti, alcune delle quali di carattere planetario o regionale (le eruzioni vulcaniche, le variazioni della copertura vegetale), altre dovute all’azione diretta dell’uomo sull’atmosfera (i molteplici inquinamenti causati dalle nostre attività).
Non va trascurato, inoltre, che secondo autorevoli astronomi britannici il sole in un ciclo di 11 anni passa da un aspetto senza macchie a uno maculato, con macchie scure. Nel XVII secolo il periodo del gelo del Tamigi coincise di fatto con la totale assenza di macchie solari, una conferma questa della teoria che attribuisce ai periodi di debole attività del Sole, quindi con meno macchie, una Terra più fredda.
Altre variazioni cicliche di lunga durata sono imputabili ad alcuni movimenti della Terra nello spazio, al punto di dar luogo nel loro insieme, a sensibili variazioni della radiazione solare incidente sulla Terra e di conseguenza anche a vere e proprie anomalie climatiche.
Nel presente articolo intendo occuparmi particolarmente dell’influenza sul clima causato dai grandi moti oceanici, con riferimento alla “Corrente del Golfo”.
E’ noto, da tempo, che le grandi correnti marine rappresentano un fattore essenziale della distribuzione del calore e di umidità su tutta la superficie terrestre, e che gli oceani, nel loro complesso, trasportano oltre metà del flusso globale di calore dall’equatore ai poli; essi, dunque, hanno un ruolo importante come fattori climatici.
Ne consegue che le variazioni della loro energia interna rappresentano delle cause altrettanto importanti dei mutamenti periodici o aperiodici del clima.
È vero, peraltro, che spetta alle correnti della bassa troposfera, come gli “alisei” (vedi Nota a fine articolo), fornire l’impulso ai grandi fiumi oceanici.
A parte la loro insostituibile funzione a scala globale, gli oceani hanno un influenza importante sul clima anche su particolari spazi, naturalmente di grande estensione: sono note, a tale riguardo, le condizioni molto favorevoli di cui godono tutte le coste atlantiche dell’Europa.
Quindi è opportuno prendere le mosse dalla famosa “Corrente del Golfo” (in inglese “Gulf Stream”), una corrente calda che sposta ben 74 milioni di metri cubi d’acqua al secondo alla velocità di 1 m/s. La Corrente del Golfo nasce nel Golfo del Messico dove grandi masse d’acqua vengono surriscaldate dall’azione dei raggi solari e poi tendono a risalire verso Nord deviate dalla rotazione terrestre. L’impronta di tale corrente oceanica è addirittura visibile fino a 11 Km di altitudine e coinvolge tutta la troposfera, dove innesca fenomeni atmosferici in grado di alterare il clima globale.
Parte della Corrente del Golfo arriva a lambire le coste dell’Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Islanda, riuscendo addirittura a superare Capo Nord, toccare la penisola di Kola e, più attenuata, anche il mare di Barents (per intenderci siamo al di là del circolo polare artico!). La corrente, spostandosi verso Nord, cede il suo calore diventando sempre più fredda e salata, per poi invertire il suo percorso e tornare indietro, senza cedere, però, il freddo accumulato.
Con maggior impegno esplicativo. All’ “andata”, essendo più calda e più leggera, la Corrente del Golfo è presente nell’immediata superficie del mare, può cedere il suo calore all’aria circostante e riscaldare di conseguenza anche le terre vicine. Al ritorno, invece, essendo molto più fredda e salata, è di fatto molto più “pesante” e resta al di sotto delle acque superficiali, senza riuscire a raffreddare le zone che aveva precedentemente riscaldato.
Grazie a questo procedimento chimico-fisico, regioni a latitudini elevatissime hanno un clima incredibilmente mite rispetto alle aree geografiche del Nord America o asiatiche poste alla stessa latitudine.
La Corrente del Golfo, inoltre, ha anche effetti che potremmo definire “riflessi”. Infatti, limitando l’espansione dei ghiacci e del freddo, senza abbondanti precipitazioni nevose sull’Europa nord orientale, fa sì che l’ “Effetto Albedo”, a causa delle esigue nevicate, sia limitatissimo e che il fronte polare sia molto più alto rispetto ad altre zone del Mondo. Ad esempio il clima della Polonia, Germania, Boemia, Repubblica Ceca, Slovacchia è molto meno freddo di altre zone alla stessa latitudine e alla stessa distanza dal mare, come possono essere il Canada o il bassopiano Sarmatico orientale.
La sopravvivenza della corrente del Golfo è legata a un equilibrio di salinità del mare, nel senso che se la salinità scende oltre un certo livello allora la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi o addirittura bloccarsi.
A tale proposito numerosi studiosi della storia del clima hanno, dopo attenti studi, affermato che la serie di inverni rigidissimi che investirono l’Europa nel medioevo, fu causata da un blocco della Corrente del Golfo dovuto a un pregresso riscaldamento climatico (molto probabilmente per una più intensa attività solare) che fece sciogliere grandi quantità di ghiacci presenti nella Groenlandia, che, alterando in tal modo quel delicatissimo equilibrio di salinità, avrebbe provocato un suo “inceppamento”.
Da varie documentazioni storiche, infatti, si evince che nel periodo compreso tra il 1000 e il 1200 regnò quello che è noto come “optimum climatico medioevale”, caratterizzato da temperature che toccarono il loro apice di caldo. I ghiacciai si ridussero al minimo o addirittura scomparvero e i passi alpini erano senza neve; inoltre, la presenza di alcuni villaggi costruiti ad alta quota e distrutti successivamente dall’avanzata glaciale, testimoniano un clima decisamente mite.
Ed altre notizie come la presenza frequente di aurore boreali a latitudini mediterranee (che fanno pensare a un’attività solare marcata), la colonizzazione della Groenlandia da parte dei Vichinghi, la coltivazione della vite in Inghilterra fin quasi alla latitudine della Scozia, fanno pensare ad un clima decisamente caldo, in particolare durante il periodo estivo.
Ma improvvisamente, tra il 1197 e il 1203, per 7 anni consecutivi, il ghiaccio circondò l’Islanda, e nell’ultimo anno addirittura nei mesi di Luglio ed Agosto.
Il clima subì un forte raffreddamento su tutto il Continente Europeo e iniziò un periodo freddo di lunga durata che portò alla progressiva scomparsa della coltura della vite in Inghilterra, una serie di inverni rigidissimi (nel 1205 gelò il Tamigi a Londra, nel 1216 gelò il Pò) e l’avanzata dei ghiacciai Alpini a livelli molto maggiori degli attuali (tra il 1220 e il 1350).
Un cambiamento del genere fa nascere il sospetto, secondo una consistente scuola di pensiero climatologica, che alla base vi fosse un calo improvviso e generalizzato delle temperature delle acque nord-atlantiche, dovuto, molto probabilmente, a una sensibile attenuazione della Corrente del Golfo.
Quali sono le prospettive future? Difficile dirlo con certezza, ma il Prof. Robert Gagosian, direttore del “Woods Hole Oceanographic Institution” nel Massachusetts, ha teorizzato che con il riscaldamento globale esiste un concreto pericolo che la Corrente del Golfo diminuisca la sua intensità a causa delle quantità sempre maggiori di acqua dolce, dovute allo scioglimento dei ghiacci, che si riversano nell’Oceano Atlantico.
Si avverte che uno “spegnimento” improvviso della Corrente del Golfo potrebbe portare nell’arco di soli 10 anni, gran parte dell’Emisfero Settentrionale, a confrontarsi con inverni rigidissimi.
L’Europa sarebbe la regione più colpita dagli effetti del raffreddamento climatico, subendo un calo di 3,5°C della temperatura media.
Gran Bretagna e Irlanda verrebbero interessate da un clima quasi paragonabile a quello che attualmente si ha in Islanda, mentre l’Islanda stessa diventerebbe una succursale del Polo Nord, praticamente inabitabile, se non per le missioni scientifiche come accade in Antartide.
Il Mediterraneo sicuramente risentirebbe in misura minore degli effetti di questo fenomeno, ma abbonderebbero comunque i periodi freddi con incursioni gelide per opera di correnti siberiane o polari; il mare, poi, genererebbe quei contrasti termici e quel contributo umido in grado di alimentare depressioni locali che, alimentate dall’aria fredda, produrrebbero, molto probabilmente, frequenti e abbondanti nevicate. La neve al suolo per lungo tempo diventerebbe la norma negli inverni di molte regioni europee ed anche italiane.
Ma quanto è realistico questo scenario? I dati a disposizione del “Woods Hole Oceanographic Institution”, indicano importanti cambiamenti di salinità dal 1960. L’aumento della quantità di acque fresche che affluiscono nell’Atlantico Settentrionale, già in atto da diverso tempo, sta attualmente diluendo le acque superficiali di questa importante porzione di oceano, che, solcato dall’acqua della Corrente del Golfo, ne sta alterando la concentrazione salina, rischiando in tal modo di inceppare il meccanismo di affondamento. Questa tuttavia è solo una delle teorie sul cambiamento climatico (seppure molto accreditata) che, in aggiunta alla mancanza di dati sufficienti e convincenti e di una “teoria unificatrice” capace di tenere conto di numerosi fattori di influenza, per il momento non consente ai climatologi di dare una risposta precisa sul clima che ci aspetta nei prossimi decenni.
Nota (fonte Wikipedia): gli alisei sono venti costanti della fascia tropicale, spirano nell’emisfero boreale da Nord-Est verso Sud-Ovest e nell’emisfero australe da Nord-Ovest verso Sud-Est. Sono causati dal gradiente barico, cioè dalla differenza di pressione atmosferica tra le fasce tropicali (dove è più alta) e la zona equatoriale (dove è più bassa) e vengono deviati verso ovest dalla “forza di Coriolis” e dalla rotazione dell'asse terrestre. Gli alisei sono stati importantissimi nella navigazione oceanica a vela, come prova il fatto che le circumnavigazioni del Globo venivano sempre effettuate andando verso Ovest. Conosciuti da lungo tempo, furono sfruttati anche da Cristoforo Colombo per i suoi viaggi verso le Indie che portarono alla scoperta dell'America.
koko- Meteofilo
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
E negli ultimi la corrente del golfo ha rallentato del 20%, anche se non sono chiari motivi
Come narrato anche nel film holliwoodiano “The Day After Tomorrow”, gli studiosi da tempo hanno messo in conto un possibile raffreddamento del clima di Europa e Nord America causato, paradossalmente, proprio dal Global Warming: lo scioglimento dei ghiacci artici potrebbe infatti bloccare il Nastro Trasportatore del Nord Atlantico, ovvero quel sistema di correnti superficiali e profonde che, governato da squilibri di salinità e temperatura, spinge verso i mari più settentrionali del nostro continente le calde acque della Corrente del Golfo.
Ebbene di recente Uwe Send dello Scripps Institution of Oceanography della California, assieme ad alcuni colleghi, ha analizzato i dati raccolti tra il gennaio 2000 e il giugno 2009 da alcune boe oceaniche facenti parte del programma MOVE (Meridional Overturning Variability Experiment) e ha così ottenuto la conferma che nell’ultimo periodo la portata della Corrente del Golfo (cioè la quantità di acqua calda trascinata) si è ridotta di circa il 20%: si tratta della prima prova scientifica di un effettivo rallentamento della Corrente del Golfo.
Tuttavia secondo il team di ricercatori il rallentamento non sarebbe causato dallo scioglimento della Calotta Artica (e dal conseguente “annacquamento” delle acque della Corrente) quanto piuttosto da una naturale variabilità, ed è molto probabile che nell’arco di pochi anni la Corrente del Golfo torni alla precedente portata. Insomma, gli stessi studiosi si mostrano assai scettici su un imminente raffreddamento del clima europeo causato dallo scioglimento dei ghiacci artici e in ogni caso si possono escludere eventi catastrofici come quelli descritti nel noto film (esagerati proprio per esigenze cinematografiche).
La comprensione di queste fluttuazioni della Corrente del Golfo rimane comunque obiettivo fondamentale per arrivare un giorno a realizzare proiezioni climatiche su lungo periodo più affidabili e dettagliate, e in questo senso preziosissime saranno le informazioni che arriveranno nei prossimi anni dalle 20 boe marine dislocate nel 2004 tra le Canarie e le Bahamas nell’ambito del programma Rapid Climate Change Project.
Fonte:meteogiuliacci.it
Come narrato anche nel film holliwoodiano “The Day After Tomorrow”, gli studiosi da tempo hanno messo in conto un possibile raffreddamento del clima di Europa e Nord America causato, paradossalmente, proprio dal Global Warming: lo scioglimento dei ghiacci artici potrebbe infatti bloccare il Nastro Trasportatore del Nord Atlantico, ovvero quel sistema di correnti superficiali e profonde che, governato da squilibri di salinità e temperatura, spinge verso i mari più settentrionali del nostro continente le calde acque della Corrente del Golfo.
Ebbene di recente Uwe Send dello Scripps Institution of Oceanography della California, assieme ad alcuni colleghi, ha analizzato i dati raccolti tra il gennaio 2000 e il giugno 2009 da alcune boe oceaniche facenti parte del programma MOVE (Meridional Overturning Variability Experiment) e ha così ottenuto la conferma che nell’ultimo periodo la portata della Corrente del Golfo (cioè la quantità di acqua calda trascinata) si è ridotta di circa il 20%: si tratta della prima prova scientifica di un effettivo rallentamento della Corrente del Golfo.
Tuttavia secondo il team di ricercatori il rallentamento non sarebbe causato dallo scioglimento della Calotta Artica (e dal conseguente “annacquamento” delle acque della Corrente) quanto piuttosto da una naturale variabilità, ed è molto probabile che nell’arco di pochi anni la Corrente del Golfo torni alla precedente portata. Insomma, gli stessi studiosi si mostrano assai scettici su un imminente raffreddamento del clima europeo causato dallo scioglimento dei ghiacci artici e in ogni caso si possono escludere eventi catastrofici come quelli descritti nel noto film (esagerati proprio per esigenze cinematografiche).
La comprensione di queste fluttuazioni della Corrente del Golfo rimane comunque obiettivo fondamentale per arrivare un giorno a realizzare proiezioni climatiche su lungo periodo più affidabili e dettagliate, e in questo senso preziosissime saranno le informazioni che arriveranno nei prossimi anni dalle 20 boe marine dislocate nel 2004 tra le Canarie e le Bahamas nell’ambito del programma Rapid Climate Change Project.
Fonte:meteogiuliacci.it
Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
ottimo contributo
grazie
grazie
koko- Meteofilo
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Post interessantissimo e molto didattico ... E un piacere ascoltarvi
Leggendo i vostri 2 articoli ancora non si e davvero sicuri se e' o sarà la corrente del golfo a decretare il cambiamento climatico e anche gli scienziati propongono ideologie diverse giusto?
Cmq il clima e già mutato da qualche anno ormai e lo vediamo sulla nostra pelle, ad esempio le care quattro stagioni non ci sono piu
Leggendo i vostri 2 articoli ancora non si e davvero sicuri se e' o sarà la corrente del golfo a decretare il cambiamento climatico e anche gli scienziati propongono ideologie diverse giusto?
Cmq il clima e già mutato da qualche anno ormai e lo vediamo sulla nostra pelle, ad esempio le care quattro stagioni non ci sono piu
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
luca90 ha scritto:Post interessantissimo e molto didattico ... E un piacere ascoltarvi
Leggendo i vostri 2 articoli ancora non si e davvero sicuri se e' o sarà la corrente del golfo a decretare il cambiamento climatico e anche gli scienziati propongono ideologie diverse giusto?
Cmq il clima e già mutato da qualche anno ormai e lo vediamo sulla nostra pelle, ad esempio le care quattro stagioni non ci sono piu
Si nell' articolo postato da koko si dice che il rallentamento della correnta del Golfo è causato dall' afflusso di acqua dolce causa scioglimento dei ghiacci, invece l' articolo che ho postato io si dice che il rallentamento della cdg è un normale ciclo...
Onestamente non so quale sia l' ipotesi più credibile, anche se da freddofilo preferisco la prima
Comunque l' UK viene da 2 non estati molto fresche e piovose potrebbe essere effetto del rallentamento della cdg
Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Gli inverni se non sbaglio ultimamente sono anche piu freddi giusto?
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
luca90 ha scritto:Gli inverni se non sbaglio ultimamente sono anche piu freddi giusto?
Non saprei dicembre 2010 è stato storico per l' UK con nevicate record, però il resto dell' inverno 2011 è stato abbastanza mite come anche l' inverno 2012...
Se non sbaglio gli inverni del 2009 e 2010 erano stati freschi e nevosi
Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Ok allora ho detto la cagata.. Perché mi ricordavo che erano gli ultimi 2 anni ad essere piu freschi rispetto alle loro medie
luca90- Clone Colonnello Bernacca
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
buon giorno boys..
l'obiettivo dei due td che ho aperto non è sostenere qualche tesi meteo-climatica
ma fornire "spiegazioni" più o meno plausibili alle difficoltà dei gm di inquadrare le situazionibariche , e perchèno imparare insieme.
ciao
l'obiettivo dei due td che ho aperto non è sostenere qualche tesi meteo-climatica
ma fornire "spiegazioni" più o meno plausibili alle difficoltà dei gm di inquadrare le situazionibariche , e perchèno imparare insieme.
ciao
koko- Meteofilo
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Allarme per l’innalzamento del livello del mar Mediterraneo, esperti molto preoccupati
lunedì 26 novembre 2012, 21:39 di Peppe Caridi Il livello del mar Mediterraneo ”rischia di alzarsi di 15-20 centimetri entro il 2050 e di 25-30 centimetri entro la fine del secolo”. Questo lo scenario prospettato dal direttore del Centro Euro-Mediterraneo sul cambiamento climatico, Antonio Navarra, al seminario ‘Da Sandy a Doha: la sfida del cambiamento climatico’ organizzato sull’isola di San Servolo, di fronte a Venezia, nel giorno di apertura della 18/a conferenza mondiale Onu sul clima nella capitale del Qatar. Navarra ha spiegato che gli studi sul Mediterraneo ”evidenziano una variabilita’ del livello del mare in diverse aree del bacino, determinato dalle correnti”. In generale, in conseguenza dei cambiamenti climatici, che hanno aumentato gli eventi estremi – che negli ultimi anni si stanno ripetendo con frequenza quasi annuale – le aree che sono risultate piu’ colpite sono state Venezia, il basso Veneto, le coste da Monfalcone a Ravenna, il Levante ligure, l’alta Toscana. Ma anche la Maremma, che non era nella serie storica, Roma e la Sicilia con Giampilieri e Saponara. Quindi queste ”zone molto vulnerabili sono esposte a rischi piu’ importanti e occorre proteggerne le coste”.
lunedì 26 novembre 2012, 21:39 di Peppe Caridi Il livello del mar Mediterraneo ”rischia di alzarsi di 15-20 centimetri entro il 2050 e di 25-30 centimetri entro la fine del secolo”. Questo lo scenario prospettato dal direttore del Centro Euro-Mediterraneo sul cambiamento climatico, Antonio Navarra, al seminario ‘Da Sandy a Doha: la sfida del cambiamento climatico’ organizzato sull’isola di San Servolo, di fronte a Venezia, nel giorno di apertura della 18/a conferenza mondiale Onu sul clima nella capitale del Qatar. Navarra ha spiegato che gli studi sul Mediterraneo ”evidenziano una variabilita’ del livello del mare in diverse aree del bacino, determinato dalle correnti”. In generale, in conseguenza dei cambiamenti climatici, che hanno aumentato gli eventi estremi – che negli ultimi anni si stanno ripetendo con frequenza quasi annuale – le aree che sono risultate piu’ colpite sono state Venezia, il basso Veneto, le coste da Monfalcone a Ravenna, il Levante ligure, l’alta Toscana. Ma anche la Maremma, che non era nella serie storica, Roma e la Sicilia con Giampilieri e Saponara. Quindi queste ”zone molto vulnerabili sono esposte a rischi piu’ importanti e occorre proteggerne le coste”.
koko- Meteofilo
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Re: I Gm ballano colpa della regia meteoclimatica 2 parte: la corrente del golfo
Già 20 cm mi sembra un bell'innalzamento
Continua così koko con questi articoli, abbiamo solo da imparare
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luca90- Clone Colonnello Bernacca
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